PARLAMENTARI M5S IN RIVOLTA CONTRO IL VOTO SU ROUSSEAU: “QUESITO FARLOCCO, PRONTI A FARE CAUSA”
IL QUESITO SCRITTO APPOSTA PER FARLO BOCCIARE, ORMAI IL GIOCO SPORCO DI DI MAIO E DEI SUOI POLTRONISTI E’ EVIDENTE
Nonostante le veline ufficiali del Movimento nei gruppi parlamentari grillini è di nuovo rivolta. A maggior ragione dopo la obbligazione della domanda da sottoporre alla piattaforma: “Sei d’accordo che il Movimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.
Un quesito, secondo la maggioranza dei parlamentari che sembra scritto a posta per gettare altre mine lungo la strada del Conte bis che, non avendo alcun riferimento ai contenuti dell’accordo politico e del programma di governo, di fatto sta delegittimando il faticoso lavoro dei capogruppo Patuanelli e D’Uva e dello stesso Conte
Di Maio, come noto nonostante le smentite è rinchiuso nel suo fortino insieme ai suoi boys (il cosiddetto partito di ministri e sottosegretari) nella strema difesa di una posizione di potere che dopo 14 mesi nessuno (escluso i suoi pretoriani) gli riconosce più.
Di Maio -dicono numerose fonti parlamentari contattate da Globalist sta facendo dentro il Movimento un po’ quello che Salvini ha fatto nel governo, ossia nello stesso tempo leader e opposizione.
Non solo, stando a quanto risulta a Globalist in questi giorni numerosi parlamentari hanno già contattato studi legali di prestigio per verificare tutte le possibilità legali esistenti per una verifica del voto o un ricorso per il suo annullamento.
Anche alla luce dei numerosi rilievi che già hanno portato in passato l’Agcom a sanzionare la Piattaforma della Casaleggio associati.
C’è da aggiungere, in fine, che alcuni parlamentari hanno chiesto agli stessi legali di verificare la possibilità di chiedere un risarcimento danni (morali e materiali) se ci dovesse essere una fine anticipata della legislatura proprio a causa di questo voto.
La votazione è stata decisa nonostante ad aprile scorso Rousseau sia stato sanzionato dal Garante della Privacy Antonello Soro, in quanto non garantiva nè la sicurezza e nè la segretezza del voto degli iscritti, il cui risultato può essere manipolato – senza lasciare traccia – dagli amministratori del sistema.
La Casaleggio Associati ha assicurato di avere adottato alcune migliorie mirate a garantire la libertà e la segretezza del voto. Tuttavia rimangono i dubbi sull’uso di uno strumento su cui, come rileva il Garante “sono state evidenziate persistenti criticità ” e che potrebbe essere condizionante per il futuro del Paese.
In merito alla votazione ha aggiunto: “Se il voto su Rousseau va male, ne trarremo le conseguenze”. Concetto rimarcato anche dal capogruppo al Senato Stefano Patuanelli: “Se la piattaforma dice no, Conte si adegui”
Voto manipolato per far cadere l’alleanza, insomma
(da Globalist)
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