PENA DIMEZZATA IN APPELLO PER IL PIRATA DELLA STRADA CHE, DROGATO E UBRIACO, AVEVA FALCIATO DUE FIDANZATI
ERA STATO CONDANNATO A DIECI ANNI PER OMICIDIO VOLONTARIO, ORA DERUBRICATO A COLPOSO CON PENA DIMEZZATA… UN ANNO FA GUIDAVA DROGATO E SENZA PATENTE: A 100 KMH PASSO’ UN INCROCIO CON DUE SEMAFORI ROSSI E UCCISE UNA GIOVANE COPPIA, FUGGENDO… E’ QUESTA LA LINEA DURA?
Era stata una sentenza clamorosa, quella pronunciata il 26 novembre dal giudice Marina Finiti.
Per la prima volta un magistrato italiano aveva ritenuto responsabile di omicidio volontario un pirata della strada, condannandolo a 10 anni di prigione.
Ma pochi giorni fa siamo tornati alla “normalità ”: la Corte di Appello ha ribaltato quel verdetto, derubricando l’omicidio da volontario a colposo, con relativo dimezzamento della pena, portata a 5 anni.
L’omicida era un romano 35enne che il 22 marzo del 2008 guidava il Mercedes del padre: era drogato e senza patente e attraversò a 100 km orari un incrocio nel centro di Roma, nonostante fossero ben visibili due semafori rossi.
Uccise una coppia di fidanzati di 23 e 22 anni che stavano attraversando tranquillamente la strada. L’uomo alla guida era poi anche scappato, senza prestare i soccorsi e aveva chiuso l’auto in una rimessa sperando di farla franca.
Rintracciato, confessò solo dopo 5 ore di interrogatorio, di fronte a prove evidenti.
In primo grado, con il rito abbreviato, fu stabilito che fosse omicidio volontario aggravato dal dolo e condannato a 10 anni di carcere.
Il padre della ragazza uccisa potè commentare: “Giustizia è fatta, ora ricomincio a sentirmi italiano”.
La famiglia dell’assassino è benestante e naturalmente ha scelto l’avv. Coppi, forse il migliore sulla piazza di Roma ( difese Andreotti dall’accusa di mafia e presso di lui mosse i primi passi anche Giulia Buongiorno) che ha commentato: “La nuova sentenza ci ha dato ragione, non era configurabile l’omicidio volontario. E’ un verdetto corretto”.
La madre del ragazzo ucciso è uscita dall’aula due volte in lacrime, come se gli avessero nuovamente ucciso il ragazzo e si chiede: “I giudici si sono presi la responsabilità di trasmettere al popolo italiano un messaggio di non credibilità “.
Per il legale delle famiglie delle vittime “ha prevalso una visione conservatrice del diritto rispetto a una corretta valutazione del fenomeno che provoca 7.000 morti l’anno sulle strade” .
Il problema è che al cittadino non interessa il distinguo tra omicidio volontario o colposo. E’ evidente che l’investitore non fosse certo uscito di casa con la volontà di mettere sotto qualcuno. Ovvio che l’omicidio stradale sia più colposo che volontario.
Ma allora si stabilisca che se la base del colposo è per dire 3 anni, in caso di fatalità , non può esserlo nel caso di uno che guida volontariamente senza patente ( ritirata ) e drogato.
Basterebbe inserire un codicillo che, in caso di guida senza patente ci si becca 3 anni in più, se drogato o ubriaco 5 anni in più, per omesso soccorso e fuga 2 anni in più.
Così uno si prende anche 12 anni, l’omicidio resta colposo e finisce ogni discussione giuridica.
Alla gente interessa questo, non le palle che raccontano in Tv.
Leave a Reply