POLONIA, COSI’ SI STRANGOLA E SI COMPRA LA STAMPA INDIPENDENTE
LA NUOVA TASSA PER COLPIRE GLI INTROITI PUBBLICITARI E’ IL COLPO DI GRAZIA PER I MEDIA NON ALLINEATI CON IL GOVERNO SOVRANISTA… LO STATO OTTERRA’ I FONDI PER RILEVARE I GIORNALI CHE NON CE LA FANNO
Come risulta dal portale governativo polacco gov.pl nell’elenco dei lavori legislativi e programmatici del Consiglio dei Ministri è stata inserita la bozza della “Legge sugli introiti aggiuntivi del Servizio Sanitario Nazionale, del Fondo Nazionale per la Tutela dei Monumenti e sull’Istituzione del Fondo per il Sostegno della Cultura e del Patrimonio Nazionale nell’Ambito dei Media”.
Il nome del progetto di legge la dice lunga sulla prospettiva di conseguimento di ulteriori fondi, tra l’altro a vantaggio del Servizio Sanitario Nazionale, ma il sistema che regola i bilanci è sempre lo stesso: affinchè il denaro salti fuori da una parte, deve scomparire dall’altra.
Tributi diversi a seconda dei media
Dopo una serie di voci e soffiate susseguitesi sui media, il governo ha finalmente svelato i dettagli sulla sua idea per riscuotere il nuovo balzello. Questa volta cercherà il denaro attingendo dal mercato delle pubblicità sui media.
Le tariffe variano notevolmente a seconda della tipologia dei media o delle dimensioni dei soggetti, ma anche dell’ammontare dei loro ricavi dalla vendita di pubblicità e persino del tipo di merci e beni pubblicizzati. Gli introiti derivanti dalla pubblicizzazione di beni nocivi per la salute saranno soggetti a un aggravio tributario maggiore. Qui, il Ministero delle finanze menziona, tra diversi prodotti, anche le bevande zuccherate e gli integratori alimentari.
Ma quali sono gli argomenti utilizzati per sostenere la necessità e la giustezza di questa nuova tassa? Il dicastero sostiene che simili provvedimenti sono adottati anche in altri paesi e ovviamente non manca di chiamare in causa il duro momento rappresentato dalla pandemia.
“A causa delle conseguenze a lungo termine dovute alla comparsa e diffusione del virus SARS CoV-2 e al suo impatto sulla salute della società , il legislatore si trova costretto a introdurre specifiche soluzioni per facilitare le misure miranti a minimizzare gli effetti del virus sulla salute pubblica”, scrivono gli autori della proposta di legge nella motivazione del progetto.
Progetto che non manca di fornire informazioni sulla concreta suddivisione dei fondi raccolti. Il grosso delle entrate, fino al 50%, andrà a beneficio del Servizio Sanitario Nazionale. Il resto sarà diviso tra il Fondo per il Sostegno della Cultura e del Patrimonio Nazionale nell’Ambito dei Media (35%) e il Fondo Nazionale per la Tutela dei Monumenti (15%).
I timori del settore
Il disegno di legge entra ora nella fase di preconsultazione e ci sarà tempo fino al 16 febbraio per presentare osservazioni e rilievi. Ce ne saranno sicuramente molti, poichè le voci sul progetto di introdurre un simile prelievo di solidarietà avevano già suscitato le preoccupazioni dei lavoratori di un settore, quello pubblicitario, già sofferente a causa della pandemia.
“Questa idea mira sostanzialmente a esercitare una forma di pressione economica sui media indipendenti polacchi. Si tratta di abbassarne il valore colpendo i loro introiti. Un simile tributo peggiorerà la situazione finanziaria degli editori e ridurrà le loro valutazioni sul mercato. Per le società statali sarà quindi più agevole acquisire i media indeboliti in questo modo. Si tratta di un vero e proprio meccanismo di moto perpetuo: attraverso questa tassazione saranno i media privati a fornire allo Stato il denaro necessario alla loro acquisizione” ha commentato Jakub Bierzyski, fondatore e presidente dell’agenzia di pubblicità OMD, prima della pubblicazione ufficiale del progetto di legge.
“Anche se l’intenzione dei promotori del progetto di legge è quello di tassare principalmente le multinazionali globali, saranno colpiti anche i media polacchi, che come tutti gli altri soggetti già devono misurarsi con i gravi effetti della pandemia. In questo modo, la loro posizione competitiva peggiorerà , sempre se si può parlare di concorrenza tra società polacche e società globali. La nuova tassa farà sì che i media, al fine di salvare la liquidità finanziaria, aumenteranno i prezzi agli inserzionisti, mentre gli inserzionisti a loro volta aumenteranno i prezzi ai loro clienti. Alla fine a pagare lo scotto saranno le famiglie polacche. Si tratta di un ulteriore onere finanziario per ciascuno di noi, in un contesto già gravemente compromesso dal rallentamento dell’economia e dalla precarietà lavorativa”, ha aggiunto Wlodzimierz Schmidt, Presidente dell’Interactive Advertising Bureau IAB Polska.
(da agenzie)
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