POVERTA’ RADDOPPIATA IN 7 ANNI: CON LA CRISI DAL 3% AL 7% DEGLI ITALIANI
OLTRE UN MILIONE I MINORI IN POVERTA’ ASSOLUTA, PARI AL 10% DEL TOTALE
Tra il 2007 e il 2014 la povertà tra la popolazione italiana è raddoppiata passando dal 3% al 7% della popolazione con oltre un milione di minori in povertà assoluta (il 10% del totale).
Lo afferma la Banca d’Italia in una audizione alla Camera sul ddl di contrasto alla povertà che «prospetta innovazioni sostanziali e appare un passo importante nella giusta direzione» dato che nel nostro Paese non esiste ancora un strumento universale di contrasto alla povertà .
Il contenuto del ddl
Quelle contenute nel disegno di legge delega – si legge nell’audizione della Banca d’Italia – «sono innovazioni sostanziali e in grado di superare molte delle criticità delineate. Si adotta un approccio organico, prevedendo di combinare presa in carico e attivazione delle famiglie in difficoltà e trasferimenti monetari. Questi andranno definiti sulla base dell’Isee e tenendo quindi conto della situazione reddituale e patrimoniale complessiva della famiglia, in una logica universalistica e non più categoriale. Pur gradualmente, si destina alla lotta alla povertà un ammontare non trascurabile di risorse». Nel disegno e nella attuazione della nuova misura universale «molti sono gli elementi su cui appuntare l’attenzione: la verifica delle condizioni di accesso, la capacità di porre in essere adeguati servizi in aggiunta ai trasferimenti monetari, la necessità di limitare i possibili incentivi a permanere indefinitamente nel programma. La gradualità con cui, anche attesi i vincoli di risorse su cui poter contare, si è previsto operare dovrà essere sfruttata al meglio per valutare, in itinere, l’efficacia delle soluzioni adottate».
Secondo la Banca d’Italia «la prevenzione e la repressione delle possibili frodi, legate anche alla diffusa presenza del lavoro sommerso, specie in alcune aree del Paese, è essenziale, anche alla luce del fatto che la misura che necessariamente comporterà un certa redistribuzione di risorse a livello territoriale.
È fondamentale – sostiene l’Istituto – rafforzare il buon funzionamento della banca dati dell’Isee – intensificando ulteriormente i controlli incrociati su di essa condotti negli ultimi anni». In concomitanza con l’introduzione del nuovo Isee e dei controlli da esso previsti,ricorda Bankitalia, nel primo semestre del 2015 le dichiarazioni caratterizzate da patrimonio nullo sono passate da circa il 75% del totale al 25%.
Michelangelo Borrillo
(da “il Corriere della Sera“)
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