PRIMARIE PD, RENZI VINCE NETTAMENTE: “UN NUOVO INIZIO, NIENTE RIVINCITE”
L’EX PREMIER OLTRE IL 70% A ORLANDO IL 20%, EMILIANO VERSO IL 7%… CIRCA 2 MILIONI I VOTANTI
Matteo Renzi vince le primarie del Pd. “Un gigantesco grazie a tutti”, dice.
Circa due milioni di militanti si sono recati alle urne per votare il nuovo segretario del Pd.
L’ex premier incassa una larga maggioranza, oltre il 70 per cento. Nei dati ancora parziali e non ufficiali, Orlando è intorno al 20% Emiliano al 7%.
Il leader dem si è sentito telefonicamente con il premier Paolo Gentiloni, in viaggio per la visita in Kuwait che twitta: “Primarie pd, una bella giornata”.
“Una responsabilità straordinaria – è il commento di Renzi – grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti Insieme”. Dopo essersi ripreso il partito, punterà ora a dettare l’agenda del governo. Ma soprattutto a rilanciare la battaglia sulla legge elettorale.
Renzi: “Toglieremo l’Italia dalla palude”.
L’ex premier esalta la “giornata speciale”, ringrazia gli avversari (“Impareremo da loro”) e fra le prime cose manda un messaggio a tutto il mondo politico: “Grazie a tutte le amiche e gli amici che lavorano nel governo del Paese a iniziare da Gentiloni, a cui va tutto il sentimento della nostra vicinanza e amicizia. Ci attendiamo molto da tutti voi che lavorate nel governo e lavoreremo al vostro fianco con molta convinzione”.
Poi accenna anche ad un’autocritica “Ho imparato – dice – che questo non è un partito personale. Quando centinaia di migliaia di persone votano, come si fa a dire che questo è il partito di una persona?”. “Inizia una storia totalmente nuova – spiega il segretario del Pd dopo aver rivendicato la sua azione di governo – il 30 aprile, nel giorno dell’anniversario della morte di Pio La Torre, inizia una nuova partita rivolta al futuro, non la rivincita di quella vecchia”.
“Vogliamo fare una grande coalizione con i cittadini – spiega – non con partiti che alla fine non rappresentano nemmeno se stessi. Abbiamo il compito storico di non lasciare l’Italia nella palude”.
“Se saremo in grado di lasciare agli altri il monopolio della paura, del complottismo e della disperazione, daremo significato a chi oggi, saltando il ponte, ha dato fiducia al Partito Democratico”.
Orlando: “Battere la peggior destra”.
Il suo diretto concorrente, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ammette la sconfitta. “Larga vittoria di Renzi, gli ho già telefonato per augurargli buon lavoro”. “Ora insieme – ha aggiunto – per battere la peggior destra del Paese. “Sono convinto che partito costruirà il centro sinistra”.
Le reazioni.
“Renzi sia custode dei valori costitutivi del centrosinistra, sono certo che sente il momento particolare”, è l’esortazione del governatore pugliese Michele Emiliano. “Una leadership forte di Matteo è positiva per il governo” sottolinea il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. “Spero in un atteggiamento diverso” chiosa Gianni Cuperlo, sostenitore di Orlando – anche se lo zainetto con i gufi non mi pare un buon auspicio”.
“Abbiamo avuto una scissione. La risposta dei nostri militanti è stata molto chiara”, dice l’ex vicesegretario Lorenzo Guerini. “È un segnale che fa ben sperare per la stabilità politica e per la continuità dell’azione riformista nel nostro Paese”. Così il presidente dei senatori dem, Luigi Zanda.
“Un partito forte crea maggiore stabilità del governo, il governo Gentiloni è forte e non abbiamo elezioni anticipate all’ordine del giorno, i prossimi mesi sono importanti per il Paese”, ha ammonito il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato. “Lavoreremo per un partito plurale e aperto, coerentemente con la nostra proposta”, precisa il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
Polemiche interne al Pd sull’affluenza.
L’affluenza (circa due milioni di elettori) è stata più larga del previsto. Nonostante ciò non sono mancate le polemiche interne al partito. A quella sollevata dalla mozione Orlando secondo cui ci sarebbe stato un calo di partecipazione replica Guerini: “Rispetto al 2013, quando i partecipanti erano stati 2,8 milioni, siamo in un’ altra fase politica del Paese – spiega – due milioni ai seggi sono una grande testimonianza di partecipazione di cui siamo orgogliosi, una grande ulteriore legittimazione per il segretario del partito democratico. È stato smentito chi consigliava di mettere in soffitta lo strumento delle primarie”.
(da agenzie)
Leave a Reply