PROCESSO CACCIA, IL PM CHIEDE SCUSA: “HO SBAGLIATO, MA LE PROVE RESTANO VALIDE”
RIPARTE IL PROCESSO CONTRO IL PRESUNTO OMICIDA SCHIRIPPA
“Chiedo scusa alla Corte. Questo processo contro Schirripa è illegittimo e deve chiudersi”. Il vizio di forma auto-denunciato dalla procura non consente di procedere con il dibattimento in corso.
Lo ha detto il pm, Marcello Tatangelo, prendendo la parola in udienza. “Alla luce della presenza di un precedente fascicolo è pacifico che gli atti siano inutilizzabili ed è preclusa l’azione penale. Visto che si può sbagliare ma siamo persone serie, abbiamo chiesto immediatamente la scarcerazione. Ma a nostro avviso le conseguenze della mancata riapertura non sono affatto letali per il processo: le prove che c’erano rimangono valide, almeno tutte quelle antecedenti al 25 novembre 2015, giorno dell’iscrizione al registro degli indagati. Abbiamo fatto quattro udienze che non dovevano essere fatte, me ne scuso – ha detto il pm, Marcello Tatangelo -, c’è giurisprudenza a sostegno della nostra idea che un processo a Schirripa si possa ancora fare. Anche se questo non è più un problema di questa Corte”.
A questo punto gli avvocati della difesa, Mauro Anetrini e Basilio Foti, si sono associati alla richiesta della procura di chiudere il processo.
Ma la parte civile, l’avvocato della famiglia Caccia, ha attaccato duramente il pm e i giudici, pretendendo che sia questa Corte a pronunciarsi sulla utilizzabilità delle prove raccolte in questo procedimento.
“Io non sbaglio e sono persona corretta – ha replicato Repici – in questa tragedia degli equivoci in cui il signor Schirripa che oggi è imputato e domani è indagato. Come la Corte sa che i processi devono essere una casa di vetro trasparente. Io voglio sapere da voi che avete la podestà sugli atti raccolti in questa sede se il nuovo processo che si va formando non è solo una toppa a un gravissimo errore commesso”.
La Corte si è ritirata per decidere.
(da “La Repubblica”)
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