PROCESSO OPEN ARMS, LA DEPOSIZIONE DELL’EX MINISTRO LAMORGESE FA CROLLARE IL CASTELLO DI CARTA DI SALVINI: “LE ONG NON HANNO MAI VIOLATO LE REGOLE”
“QUANDO SONO STATA MINISTRO NON HO MAI NEGATO LA CONCESSIONE DI UN PORTO SICURO E NON HO MAI EMESSO UN DECRETO DI INTERDIZIONE”
“Durante il periodo in cui sono stata ministro non ho mai negato la concessione di un porto sicuro – dice Luciana Lamorgese, rispondendo alle domande del pm Geri Ferrara – e non ho mai emesso un decreto di interdizione tranne durante la pandemia, quando l’Italia non era più un paese sicuro, ma per ragioni sanitarie”.
Sui tempi della concessione del pos: “Prima della pandemia la permanenza in mare dei migranti a bordo era di 3 o 4 giorni come media, poi ci sono stati dei casi che sono durati di più, anche 7-8 giorni”.
Per l’accusa e le parti civili, una dimostrazione della “stumentalità” del blocco imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Noi abbiamo messo sempre in primo piano il salvataggio delle persone”, precisa ancora Luciana Lamorgese, sottolineando la differenza di linea del suo dicastero rispetto a quello del predecessore, il leader della Lega ora sotto processo.
Chiede il pm: “La condotta del comandante dell’imbarcazione intervenuta in soccorso dei profughi incideva sulla concessione del porto sicuro?”.
“No – risponde la teste – e poi le ong durante il mio dicastero non hanno mai violato le regole entrando nelle acque territoriali prima della concessione del pos. Eventuali irregolarità potevano riguardare il mancato rispetto della filiera nella comunicazione dei salvataggi, non altro”.
(da agenzie)
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