PUGLIA: FORZA ITALIA RESTA SOLA, ANCHE ALFANO SI SCHIERA CON FITTO
ORA BERLUSCONI TEME IL DISASTRO… E SCOPPIA ANCHE LA LITE SUL SIMBOLO
La sgangherata marcia di avvicinamento di Forza Italia alle regionali si arricchisce di un nuovo miracolo alla rovescia: il patto tra due nemici giurati come Raffaele Fitto e Angelino Alfano per sostenere in Puglia Francesco Schittulli.
Tutto in chiave antiberlusconiana, per isolare l’ex Cavaliere. Il quale intanto, dal rifugio sardo di Villa Certosa, cede alla rassegnazione.
E si sfoga: «Le elezioni saranno un disastro, lo so. E d’altra parte cosa aspettarsi? Siamo in mano a gente come Fitto. Da giugno svecchiamo FI. E ricostruiamo il centrodestra».
Fosse facile. Manca ancora la sentenza di fine pena del Tribunale di sorveglianza, per dire.
Senza, non si sente ancora pienamente libero di esprimersi, nè può tornare in possesso del passaporto e volare in qualsiasi momento ad Antigua.
A due o tre tappe elettorali, comunque, si concederà : in Liguria per Giovanni Toti, in Veneto, forse in Campania.
Proprio lì Alfano rimanda l’accordo con Stefano Caldoro. Lo sottoscriverà entro l’11 aprile, a meno che il Pd non sostituisca De Luca per allearsi con il Ncd.
Berlusconi resterà a Porto Rotondo fino a domani, in compagnia di Francesca Pascale, del suo cerchio magico (Debora Bergamini, Maria Rosaria Rossi, Toti) e della figlia Marina.
Tra relax e passeggiate c’è comunque il tempo per discutere di Italicum («siamo contrari, e se gli piace tanto Verdini se lo voti con i suoi») e affrontare la grana pugliese, dove il quadro è desolante: il ras locale di Ncd Massimo Cassano (in teoria in rotta con Fitto) ha scaricato il commissario azzurro Luigi Vitali, facendo saltare un tavolo convocato per oggi.
Forza Italia si ritrova così senza alleati. E senza candidati, visto che Adriana Poli Bortone si è già sfilata e l’ex fittiano Francesco Paolo Sisto tentenna.
L’incubo di non superare lo sbarramento dell’8%, restando così fuori dal consiglio regionale, è concreto.
Per questo, i fedelissimi consigliano a Berlusconi di cedere alle richieste dei fittiani, sostenendo Schittulli. Suonerebbe però come una resa.
C’è un altro spettro che tormenta di Vitali. Da tempo il capo dei frondisti mette in dubbio la legittimazione della tesoriera Rossi a disporre del simbolo azzurro.
E prepara una sconveniente battaglia legale per azzoppare quel che resta di FI
Nel deserto di motivazioni spicca però una data, cerchiata in rosso: il 23 aprile.
Quel giorno si apre a Milano un vertice Ppe per l’Expo. Berlusconi intende partecipare.
Come perdere l’occasione di guardare negli occhi i leader europei che da tempo gli hanno voltato le spalle?
Tommaso Ciriaco e Giuliano Foschini
(da “La Repubblica”)
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