PUTIN SBUGIARDATO DAL SUO MINISTRO DELLA DIFESA SUI MILITARI DI LEVA SPEDITI IN UCRAINA
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE: BUGIARDO E ASSASSINO
Le bugie hanno le gambe corte, soprattutto se raccontate in un messaggio alla Nazione. Soprattutto se quel che è stato raccontato davanti alle telecamere viene smentito in forma ufficiale (e non ufficiosa) da un proprio Ministero.
E così è accaduto che nel giro di 24 ore Vladimir Putin sia stato smentito dal suo Ministro della Difesa in merito ai militari inviati per “l’operazione speciale” (perché dal Cremlino ancora si ostinano a non chiamarla “invasione” e “guerra”, nonostante le evidenze) in Ucraina
“Non invierò riservisti e militari di leva in Ucraina. Voglio sottolineare che i coscritti non partecipano e non prenderanno parte alle ostilità e che non ci saranno convocazioni per i riservisti. Solo il personale militare professionista può risolvere i compiti assegnati”, aveva detto martedì sera Vladimir Putin nel corso del suo messaggio per la Giornata della Donna pubblicato dal Cremlino. Peccato che non sia così.
Oggi, a meno di 24 ore da quella dichiarazione sui “militari di leva” non inviati in Ucraina, Igor Konashenkov – portavoce del Ministro della Difesa russa – ha decisamente smentito quella narrazione fatta da Vladimir Putin davanti alle telecamere: “Purtroppo sono stati scoperti alcuni fatti relativi alla presenza di coscritti in unità delle forze armate russe in territorio ucraino”.
I militari di leva, dunque, sono stati spediti sul fronte di questa guerra in Ucraina. Non è vero, dunque, che questa operazione militare sta coinvolgendo solamente “militari esperti professionisti”, ma sul campo ci sono anche tutti quei giovani – e le immagini degli ultimi giorni ne erano già la conferma – che stavano svolgendo il classico servizio militare obbligatorio (per 12 mesi) previsto per tutti i cittadini uomini tra i 18 e i 27 anni. E pensare che, nel 2019, lo stesso presidente russo aveva detto di voler abolire la leva obbligatoria.
(da agenzie)
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