QUANDO I POLITICI ACCETTAVANO LA SATIRA SENZA STARNAZZARE, COSA DICEVA 10 ANNI FA GIORGIO FORATTINI DI GIULIO ANDREOTTI
“HO FATTO 500 VIGNETTE SU DI LUI, ALCUNE DECISAMENTE FORTI, MA MAI UNA QUERELA. OGNI VOLTA MI CHIEDEVA GLI ORIGINALI DELLE MIE VIGNETTE, ERA UN AUTENTICO COLLEZIONISTA”… OGGI INVECE, AL PRIMO ACCENNO DI SATIRA SGRADITA, SI PASSA ALL’ATTACCO
Quasi 500 vignette alcune «decisamente forti, un libro solo su di lui “Andreacula”, mai una querela. «Giulio Andreotti è stato uno statista che nel bene e nel male ha segnato la vita del paese, dotato di grandissimo senso dell’umorismo. Oggi la satira in Italia è morta, i quotidiani hanno paura di pubblicarmi».
Giorgio Forattini, da quasi 40 anni un foglio e una matita sono la sua arma per sbeffeggiare i politici italiani, collezionando querele ricorda così interpellato dall’Ansa uno dei suoi bersagli preferiti Giulio Andreotti: «Ogni volta mi chiedeva gli originali delle mie vignette, era un autentico collezionista. Quando mi capitava di incontrarlo per strada nel centro di Roma la scorta mi bloccava lui invece mi veniva incontro sorridente, lui può passare è un mio amico…».
Andreotti, insiste Forattini «l’ho rappresentato in mille maniere, alcune vignette erano proprio cattive, e non mi ha mai querelato. Ricordo che per i suoi 90 anni, durante una trasmissione, qualcuno gli chiese cosa ne pensasse di me, lui replicò: «Io sono stato inventato da Forattini!».
Ha disegnato vignette per le principali testate giornalistiche italiane da Paese Sera, a La Repubblica, La Stampa, Panorama solo per citarne alcune «ma oggi pubblico le mie vignette solo su internet e nei libri. I quotidiani sono terrorizzati dalle querele».
(da Il Secolo XIX)
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