QUANDO LA PREFETTURA LODAVA IL “MODELLO RIACE” E IL SINDACO LUCANO
LE ACCUSE DELLA PROCURA NASCONO DA DUE ISPEZIONI PREFETTIZIE DEL 2016, MA NEL 2017 UNA RELAZIONE DELLA STESSA PREFETTURA ESALTAVA IL MODELLO DI ACCOGLIENZA
L’indagine sul sindaco di Riace inizia con la segnalazione di alcune anomalie da parte della prefettura di Reggio Calabria. Irregolarità contenute in due relazioni ispettive del 2016.
Tuttavia l’anno successivo un’altra squadra di ispettori della prefettura, diversi dai primi, hanno prodotto un terzo documento nel quale si tratteggia il modello Riace. Tre relazioni, dunque, alle quali però è stato dato peso diverso.
Quelle negative hanno fatto da impulso all’inchiesta, l’altra è rimasta ai margini della vicenda giudiziaria.
Il rapporto che ribalta l’esito di quelli redatti nel 2016 è sorprendente. Perchè è scritta da funzionari dello Stato, oggi sottoposti al ministro Salvini.
«Riace è così, è un microcosmo strano e composito, che ha inventato un modo per accogliere e investire sul proprio futuro», hanno scritto quattro vice prefetti della Repubblica nel rapporto ispettivo scritto dopo la visita del gennaio 2017.
Gli ispettori della prefettura proseguono: «Le ragioni che hanno spinto ad abbandonare il tono strettamente burocratico e trasmettere uno spaccato della vita quotidiana in Riace, risiedono nella avvertita necessità di raccontare la storia dell’immigrazione del borgo divenuto famoso prima per i Bronzi e poi per l’impegno del Sindaco Lucano. Questi è un uomo che ha dedicato all’accoglienza buona parte della propria vita, combattendo battaglie personali e raccogliendo riconoscimenti internazionali di assoluto prestigio. L’evolversi dell’esperienza ha comportato difficoltà ulteriori, probabilmente non previste e ha reso impossibile, presumibilmente, un controllo ferreo di tutte le attività svolte. Ciò ha evidenziato le pecche del sistema, individuate in precedenti relazioni, che denotano la necessità imprescindibile di attuare gli opportuni ed immediati mezzi correttivi. Auspicabilmente con una azione sinergica di supporto che possa permettere di mantenere e migliorare gli standard di efficienza, sicurezza e legalità che la normativa di settore richiede. Si ritiene, per concludere, che l’esperienza di Riace sia importante per la Calabria e segno distintivo di quelle buone pratiche che possono far parlare bene di questa Regione. Si precisa, peraltro, che il Sindaco Lucano ha sempre fornito una importante collaborazione a questa Prefettura in occasione degli sbarchi degli ultimi tempi, assicurando l’ospitalità che molti altri Centri della provincia avevano prima negato ed intervenendo spesso con propri mediatori linguistico-culturali in situazioni critiche, al medesimo rappresentate».
Insomma, toni decisamente diversi dalle pesanti accuse che portano la firma della procura di Locri.
E poi ci si stupisce se qualcuno ipotizza un disegno ben congegnato per screditare il sindaco di Riace.
(da “NextQuotidiano”)
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