QUEI TRE MILIONI DI OVER 70 CHE SFUGGONO AL VACCINO
IL 40% DEGLI OVER 70 E’ ANCORA SENZA COPERTURA
«Anziani e fragili dovranno arrangiarsi». Pierluigi Bartoletti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, la chiama «hubbite». Neologismo con il quale sarcasticamente indica il moltiplicarsi dei grandi centri vaccinali che, di fatto, avrebbero relegato nell’angolo i medici di base, oggi assai delusi e arrabbiati per il ruolo marginale nella campagna vaccinale.
Perché — a loro dire — le Regioni preferirebbero riversare tutte le dosi agli hub lasciando solo le briciole ai medici di famiglia, spesso costretti a disdire appuntamenti già presi con i loro assistiti
Eppure potrebbero essere proprio loro, gli oltre 40.000 medici di base, la carta vincente per scovare, informare, convincere e vaccinare i 6.789.355 over 60 che continuano a sfuggire al radar della campagna di immunizzazione.
Il 38 per cento, tanti, troppi visti i numeri ancora altissimi della mortalità in Italia, 258 ancora ieri, che portano ad oltre 122.000 il tragico conto delle vittime di Covid nel nostro Paese, secondo in Europa solo al Regno Unito, dove però ormai da settimane i decessi si contano sulle dita delle mani.
Ma chi sono i 250-300 morti che l’Italia continua a piangere ogni giorno, ormai relegati a un pallottoliere senza volti e nomi?
Come certifica il bollettino settimanale dell’Istituto superiore di sanità, negli ultimi tre mesi l’età media delle vittime di Covid in Italia è per la prima volta scesa sotto gli 80 anni. A giugno del 2020 era di 86 anni, nella seconda settimana di aprile è arrivata a 76 anni, dunque in meno di un anno, l’età media di chi muore di Covid in Italia si è abbassata di dieci anni.
Oggi la fascia di età più a rischio di contrarre una malattia grave e di perdere la vita è proprio quella dei settantenni (che spesso hanno anche altre patologie) ma tutti i reparti di terapia intensiva del Paese segnalano ricoveri di pazienti sempre più giovani, la più parte dei quali over 60.
Di qui l’invito del commissario per l’emergenza Covid Figliuolo a continuare a dare alta priorità alle vaccinazioni dei più anziani. Che però cominciano ormai sensibilmente a segnare il passo. E se nove ottantenni su dieci hanno ormai ricevuto la prima dose (all’appello ne mancano soltanto 494.000), ancora troppo pochi sono i settantenni (solo il 68 % dei quali hanno avuto la prima dose mentre quasi due milioni di persone sono ancora da raggiungere) e ancora di meno i sessantenni (quattro su dieci i vaccinati con una dose e 2.400.000 cittadini ancora da vaccinare.
Una platea di persone a rischio che, in buona parte, soprattutto al sud, non si è neanche prenotata per i più svariati motivi.
Vuoi per diffidenza verso i vaccini, vuoi per la difficoltà ad utilizzare i sistemi di prenotazione, vuoi perché vivono in zone difficilmente raggiungibili e dalle quali ancora più difficilmente si muovono.
E vuoi ancora perché le somministrazioni a domicilio procedono al rallentatore un po’ ovunque. Il radar dei medici di famiglia è l’unico che potrebbe intercettarli alla svelta, come ha dimostrato il caso Toscana dove, dopo una partenza a scartamento ridotto, i numeri delle vaccinazioni degli over 80 sono tra i più alti d’Italia proprio per la decisione della Regione di affidare ai medici di famiglia (dotandoli ovviamente delle fiale necessarie) la vaccinazione dei propri assistiti
Ma nelle altre Regioni d’Italia non è andata così. E se in Sicilia i medici di base denunciano di essere stati più volte costretti a fare anche trenta chilometri inutilmente per raggiungere la Asl di riferimento dove avrebbero dovuto ritirare i vaccini tornando a mani vuote, meglio non va nel Lazio nonostante il governatore Zingaretti si sia appellato proprio ai medici di base per dare la caccia, uno a uno, agli anziani ancora scoperti. A Zingaretti la risposta piccata del vicesegretario nazionale e segretario della Fimmg di Roma Bartoletti: «Oggi molti medici di medicina generale hanno dovuto disdire le vaccinazioni domiciliari. Con una lettera inviata alle Asl dall’assessorato, sono state bloccate le consegne di dosi Pfizer: i medici di medicina generale potranno fare solo i richiami. La lista dei pazienti che non si sono prenotati non ci è mai arrivata. Non abbiamo ricevuto nessun vaccino fino all’8 marzo. E poi con il contagocce. E i nostri pazienti costretti a rivolgersi agli hub. Ci siamo stancati».
(da agenzie)
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