RT RISALE A 0,89, MA ITALIA SEMPRE PIU’ GIALLA
“CIRCOLAZIONE VARIANTI RICHEDE ANCORA CAUTELA”
L’Italia diventa sempre più gialla e nessuna regione dovrebbe essere rossa. La Valle d’Aosta, l’unica ancora a rischio alto, dovrebbe diventare arancione. Stesso colore per la Sicilia. Verso un cambio per Calabria, Puglia e Basilicata che dovrebbero passare dall’arancione al giallo. Incerta ancora la situazione per la Sardegna.
Le decisioni, sulla base dei dati della cabina di regia verranno prese dal ministro della Salute Roberto Speranza con le ordinanze delle prossime ore, con effetto da lunedi prossimo.
“Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto”, si legge nel report dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui “sei Regioni e Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui una, Calabria, ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 15 Regioni e Province autonome che hanno una classificazione di rischio basso”. “Una Regione (Molise) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di 1, ma con il limite inferiore sotto l’uno. Tutte le Regioni e Province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno”.
L’incidenza ”è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero ull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario continuare a ridurre il numero di casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione”.
Nel dettaglio, il monitoraggio indica come questa settimana continua il calo nell’incidenza settimanale (127 per 100.000 abitanti rispetto a 146 per 100.000 abitanti della precedente settimana).
“Sebbene la campagna vaccinale progredisca sempre più velocemente, complessivamente – sottolineano gli esperti Iss – l’incidenza resta elevata e ancora lontana dai livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi”.
La pressione sui servizi ospedalieri ”è in diminuzione sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in alcune Regioni e province autonome”. Nel dettaglio “scende il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (5 Regioni contro 8 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27 aprile) a 2.423 (4 maggio)
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 20.312 (27 aprile) a 18.176 (4 maggio).
L’Iss segnala che “l’ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”.
(da agenzie)
Leave a Reply