REATI COMMESSI DA STRANIERI IN DRASTICA DIMINUZIONE: I DATI UFFICIALI DEL VIMINALE SMENTISCONO I SEMINATORI DI ODIO
“CREERA’ PIU PROBLEMI LA CHIUSURA DEL BRENNERO CHE L’ARRIVO DEI PROFUGHI”
I dati ufficiali e non contestabili del Viminale indicano che i reati commessi dagli stranieri in Italia sono in drastica diminuzione e questo è vero in particolare per le etnie maggiormente rappresentate sui barconi diretti verso l’Italia, e cioè eritrei, nigeriani e sudanesi.
“Dobbiamo sfatare il mito dello straniero delinquente e terrorista”, dice all’HuffPost il segretario generale del sindacato di polizia Silp Daniele Tissoni.
“Se analizziamo l’andamento della delittuosità delle persone sbarcate nel 2015 dobbiamo registrare un calo complessivo dei reati denunciati a loro carico, con punte anche del 40%. Il terrorismo non è nemmeno contemplato nell’elenco dei crimini commessi”.
I reati compiuti con più frequenza dai migranti che arrivano via mare e dai richiedenti asilo, aggiunge Tissoni, sono di tipo predatorio: furti e rapine “spesso motivati dalla fame e dall’estremo bisogno nel quale sono costretti a vivere” e questo riguarda le cinque prime nazionalità degli sbarcati – eritrei, nigeriani, somali, sudanesi e gambiani.
“Sarebbe però sbagliato attribuire un pericolo di stampo terrorista o criminale a queste persone”, dice ancora il segretario generale Silp, “in Italia non abbiamo periferie-ghetto come in Francia e l’accoglienza è migliore”.
I dati scorporati del Viminale sui tassi di criminalità degli stranieri tra il 2013 e il 2015 sono chiarissimi.
Gli eritrei, il gruppo più numeroso tra coloro che l’anno scorso hanno scelto di attraversare il Mediterraneo per approdare in Italia (oltre 39mila), presentano un carico di denunce più leggero del 58,9% rispetto al 2014, quando erano invece i siriani la nazionalità più rappresentata con oltre 42 mila arrivi.
I nigeriani registrano un calo del 5,8% delle querele presentate nei loro confronti. Anche le persone che giungono dalla Siria, spesso sospettate di far parte dell’Isis, hanno visto scendere del 39,5% il numero di denunce a loro carico.
“I reati più frequenti sono legati alla povertà “, commenta Tissoni, “e non bisogna dimenticare che migliaia di richiedenti asilo vengono sfruttati dagli italiani come manodopera in nera al confine dello schiavismo”.
Il 2014 è stato l’anno con il maggior numero di sbarchi mai registrato: 170mila persone contro le 43mila dell’anno prima.
La guerra in Siria era già esplosa e difatti la nazionalità più rappresentata è stata quella siriana sia nel 2013 che nel 2014. Poi quei profughi hanno trovato più comoda e sicura la strada che passa dalla Turchia alla Grecia, perciò nel 2015 il numero di siriani sbarcati in Sicilia si è drasticamente rimpicciolito.
Cosa accadrà nel 2016? Per Tissoni “c’è naturalmente preoccupazione ma siamo pronti come sempre ad accogliere i migranti”.
Le criticità non mancano ma non riguardano il comportamento dei richiedenti asilo e dei migranti che mettono piede in Italia. “Ora che abbiamo aperto gli hotspot chiesti dall’Europa, rimane il fatto che per la stessa Costituzione non possiamo forzare queste persone all’identificazione. Ma questo è un problema che va risolto politicamente”.
La seconda preoccupazione riguarda la minaccia di chiusura del Brennero, che potrebbe mandare in tilt strade e le stazioni ferroviarie al confine con l’Austria.
La decisione di Vienna è per il Viminale una grana ben peggiore dei numeri di migranti pronti a sbarcare sulle nostre coste.
(da agenzie)
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