RECORD DI DISOCCUPAZIONE TRA I GIOVANI: NON HA LAVORO IL 36,2% TRA I 15 E I 24 ANNI
IL TASSO GLOBALE SI ATTESTA AL 10,2%
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, a maggio è al 36,2%.
Lo rileva l’Istat (dati provvisori). È il tasso più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004) che da quelle trimestrali (IV trimestre 1992).
Complessivamente, la disoccupazione è ancora ai massimi in Italia nel mese di maggio. Secondo la stima provvisoria dell’Istat, il tasso di disoccupazione si attesta, a maggio, al 10,1%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (era al 10,2%) e in aumento di 1,9 punti su base annua.
Il numero dei disoccupati, pari a 2.584mila, è diminuito dello 0,7% rispetto ad aprile (-18mila unità ). Tale diminuzione interessa sia gli uomini che le donne. Su base annua, invece, si registra una crescita del 26% pari a 534mila unità .
Il tasso di occupazione maschile, pari al 67,2%, aumenta di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e diminuisce di 0,3 punti su base annua.
Quello femminile, pari al 47,2%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti rispetto a dodici mesi prima.
La diminuzione congiunturale della disoccupazione interessa sia la componente maschile sia quella femminile; gli uomini disoccupati diminuiscono dello 0,8% rispetto al mese precedente, le donne dello 0,6%.
In termini tendenziali aumenta sia la disoccupazione maschile (28,2%) sia quella femminile (23,6%).
Il tasso di disoccupazione maschile diminuisce di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese portandosi al 9,3%; anche quello femminile segna una variazione negativa di 0,1 punti e si attesta all’11,2%.
Rispetto all’anno precedente il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,9 punti percentuali e quello femminile di 1,8 punti.
L’inattività diminuisce dello 0,2% in confronto al mese precedente coinvolgendo sia la componente maschile (-0,1%) sia quella femminile (-0,2%).
Rispetto a dodici mesi prima gli inattivi diminuiscono del 4,0%: in particolare la componente maschile si riduce del 4,4% e quella femminile del 3,8%.
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