REDDITO DI CITTADINANZA, LA COMMISSIONE UE INVITA GLI STATI A RAFFORZARLO: “SVOLGE UN RUOLO CHIAVE DURANTE I PERIODI DI RECESSIONE”
IN ITALIA I SOVRANISTI VOGLIONO MASSACRARE I POVERI PER FORNIRE SCHIAVI ALLE IMPRESE, IN EUROPA LA POVERTA’ LA COMBATTONO
Il reddito di cittadinanza deve essere rafforzato, perché “è necessario un sostegno più efficace per combattere la povertà e promuovere l’occupazione“. Mentre in Italia Giorgia Meloni ha attaccato la misura di sostegno alle persone indigenti per tutta la campagna elettorale, promettendo il suo smantellamento da parte del futuro governo di centrodestra, dall’Europa arriva un’indicazione che va esattamente in senso opposto.
Oggi la Commissione invita gli Stati membri a modernizzare i loro regimi di reddito minimo, presentando la sua proposta di una raccomandazione del Consiglio per avere in ciascun Stato membro un reddito di cittadinanza adeguato, che garantisca l’inclusione, sollevando le persone dalla povertà e promuovendo al contempo l’integrazione nel mercato del lavoro di coloro che possono lavorare.
Perché? Delle adeguate misure di sostegno al reddito, spiega la Commissione, svolgono “un ruolo chiave durante le recessioni economiche, quando possono mitigare l’impatto sui redditi delle famiglie, prevenire un aumento della povertà e dell’esclusione sociale, promuovendo al contempo una ripresa sostenibile e inclusiva. Reti di sicurezza sociale robuste sono anche essenziali per realizzare il pieno potenziale delle transizioni verde e digitale, attraverso l’attivazione e l’aiuto alle persone ad apprendere nuove competenze in modo da trovare lavoro più facilmente”.
Mentre in Italia il reddito di cittadinanza viene osteggiato, a Bruxelles viene considerato lo strumento principale per raggiungere l’obiettivo di ridurre di almeno 15 milioni di persone entro il 2030 il numero di persone a rischio povertà.
“Un reddito minimo adeguato è estremamente rilevante nell’attuale contesto di aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, poiché le misure di reddito possono essere mirate a favorire in modo specifico i gruppi vulnerabili“.
La Commissione raccomanda di adeguare il sussidio entro il 2030 (pur salvaguardando la sostenibilità delle finanze pubbliche). Inoltre, migliorare la copertura e la fruizione degli aiuti. Ad esempio, nell’Unione europea circa un disoccupato su 5 a rischio di povertà non è idoneo a ricevere alcun sostegno al reddito e stime comprese tra il 30% e il 50% circa della popolazione ammissibile non cerca il sostegno al reddito di cui avrebbe diritto. Bruxelles raccomanda anche un miglioramento delle misure per l’ingresso nel mercato del lavoro. Il Rdc “dovrebbero aiutare le persone a trovare un lavoro e a mantenerlo, ad esempio attraverso l’istruzione e la formazione inclusiva“.
Ma dovrebbe essere anche possibile combinare la fruizione del sussidio con lavori di breve durata. Allo stesso modo, vanno migliorati anche gli altri servizi che dovrebbero accompagnare il reddito: assistenza, formazione e istruzione. Infine, il sostegno dovrebbe essere fornito su base individuale, non solo per nucleo familiare.
(da agenzie)
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