RENZI: “FINITE LE ROCCAFORTI, NON SI VIVE PIU’ DI RENDITA”
SODDISFAZIONE PER I CAPOLUOGHI CONQUISTATI, MA PESANO LE SCONFITTE DI LIVORNO E PERUGIA
«Il risultato delle elezioni è una vittoria straordinaria, strepitosa. Io prima del voto ci avrei messo la firma». Matteo Renzi è volato in Vietnam, in missione asiatica, e così gli tocca commentare i risultati del voto di domenica al telefono.
E non riesce a nascondere la soddisfazione. Perchè aveva detto che si sarebbe vinto se si fossero conquistati 20 capoluoghi di provincia.
E ieri, con la vittoria a Caltanissetta, strappata al centrodestra, l’obiettivo è stato raggiunto. E a completare il successo siciliano il Pd conquista altri 4 comuni sugli otto in ballo. Mentre a Bagheria, grosso centro alle porte di Palermo, il giovane candidato grillino Patrizio Cinque (28 anni) batte l’altrettanto giovane (32 anni) uomo del Pd Daniela Vella.
Ma il premier sa che non si può nascondere dietro una valutazione soltanto quantitativa.
Perchè il Pd ha cedute alcune piazze di grande valore simbolico. A partire da Livorno, passata ai grillini. E allora dice ai suoi che il voto «segna la fine delle posizioni di rendita elettorale.
“È finito — spiega — il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto lì vince di sicuro». Aggiunge però che se è vero che abbiamo perso in alcuni comuni, «è insostenibile» affermare che le sconfitte di Livorno Perugia, Padova o Potenza, segnano un arretramento del Pd.
Ma queste sono sconfitte che bruciano e hanno riacceso il dibattito nel Pd fra vecchia e nuova guardia.
Il premier però non vuole affogare quello che considera un quasi trionfo nelle beghe interne di partito.
E sul dibattito sulle responsabilità avverte i suoi che «sarebbe sbagliato» aprire una discussione interna al Pd sul risultato: a vincere è stato tutto il partito, che è riuscito a vincere in Piemonte e in Abruzzo e a conquistare 20 Comuni su 27. Sulle sconfitte, prosegue Renzi, «ci faremo qualche domanda in più».
Ma, conclude, non è che se uno sta vincendo 20 a 0 e poi prende il 20 a 1, comincia a dare la colpa al difensore, al fuorigioco o al portiere: sempre di un «trionfo straordinario si tratta».
Dunque il segretario del Pd, anche in vista dell’Assemblea nazionale di sabato, ha un approccio soft verso la minoranza.
Pier Luigi Bersani dal canto suo, non alza i toni dello scontro: «La situazione va studiata a fondo. — dice l’ex segretario — In generale il Pd e il centrosinistra sono avanzati anche stavolta perchè abbiamo conquistato una trentina di Comuni in più. Ma ci sono delle spine, dei problemi. E Livorno è uno di questi».
E che il Pd sia in effetti andato avanti lo dimostrano tutta una serie di vittorie.
Per esempio quelle di Sanremo e di Ventimiglia, feudi da Claudio Scajola.
Nella seconda città è stato eletto sindaco, dopo una spettacolare rimonta, Enrico Ioculano, un ragazzo di 28 anni.
Silvio Buzzanca
(da “La Repubblica”)
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