RENZI SI SCORDA IL “NERO”: COSI IL GOVERNO SALVA GLI EVASORI
LEGGE INUTILE: PENALE SVUOTATO E SOGLIE ASSURDE… MA BERLUSCONI NON C’E PIU’ E NESSUNO PROTESTA
Delle cose stupide e velleitarie contenute nella delega fiscale ho già scritto.
Il “nero”, responsabile di un’evasione fiscale di 130 miliardi circa all’anno, è considerato un peccato veniale, dunque un reato minore (dichiarazione infedele) punito da 1 a 3 anni, il che significa prescrizione assicurata e comunque certezza, in caso di condanna, di non fare nemmeno un giorno di prigione.
E sono previste assurde soglie di punibilità che, proprio per il “nero”, sono pari a 150.000 euro di imposta evasa; con il che mettersi in tasca ogni anno 300.000 euro (questo è il “nero” corrispondente a un’imposta di 150.000 euro) non è reato mentre rubare un portafogli con 1000 euro dentro costa da 1 a 6 anni di galera.
Tutto ciò non è ritenuto rilevante da Renzi & C che perseverano nel loro progetto di liberalizzazione dell’evasione fiscale.
Però, siccome questa legge-vergogna si differenzia da quelle analoghe di B perchè non prevede un beneficiario ben individuato, è difficile capirne il perchè.
Gli uomini non sono buoni per loro natura. Forte è la loro inclinazione a commettere azioni malvagie, per ira, odio, convenienza personale. Questa tentazione è frequente.
Un marito picchia abitualmente la moglie:lei stessa e i familiari sono impotenti. La giustizia non aiuta, con la sua inefficienza.
Presto o tardi nelle vittime montano l’ira e l’odio. Lo ucciderebbero volentieri questo bruto. Ma raramente lo fanno. Perchè? Perchè ad ammazzare un uomo si va in prigione. È la paura della sanzione che li trattiene. Non sempre ma spesso.
E quanti, in situazione di estrema indigenza, hanno la tentazione di rubare? Si vedono circondati da persone abbienti, che hanno tutto, e loro non hanno niente.
Ma la prospettiva della prigione li trattiene. La sanzione è lo strumento dello Stato per garantire controllo sociale.
Cosa succederebbe se omicidi, rapine, furti, violenze fossero privi di sanzione? Molti li commetterebbero.
Perchè questo elementare sinallagma — trasgressione /sanzione — non dovrebbe valere per l’evasione fiscale?
Perchè la minaccia del castigo (più o meno concreta) è ritenuta necessaria per ogni tipo di illecito ma è considerata superflua per l’illecito tributario?
Complicità legata a vantaggi politici o assoluta insipienza?
Questa seconda ipotesi pare avvalorata dalle velleitarie previsioni in materia di interpello, che si intende potenziare oltre misura, dedicandovi una cospicua quantità di risorse. L’idea è che il contribuente può chiedere in anticipo il parere del Fisco.Va bene così? Se il Fisco gli risponde di sì, tutto a posto; in caso contrario deve rinunciare al suo progetto e rispettare le indicazioni che gli sono date.
Una cosa che più sciocca non potrebbe essere stata pensata. I contribuenti non hanno nessuna voglia di raccontare al Fisco i fatti propri. Se pensano che ci sia una strada per pagare meno imposte, non vanno certo a chiedere prima se si può fare.
Confidano sul fatto che gli accertamenti sono inferiori al 10 % delle dichiarazioni presentate e che dunque un controllo è poco probabile .
Non per niente il consiglio dei commercialisti è sempre: guarda che se poi ti dicono di no sei fregato; facciamo come meglio ci conviene e incrociamo le dita.
Bruno Tinti
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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