RICORSO RESPINTO, MA BASSOLINO AVEVA VINTO PER 316 VOTI
SE, COME LOGICA, FOSSERO ANNULLATI I VOTI NEI SEI SEGGI DOVE SONO AVVENUTE IRREGOLARITA’ EVIDENTI, IL RISULTATO DELLE PRIMARIE SAREBBE STATO RIBALTATO… IL PD DI RENZI PRIMA FA LE PRIMARIE, POI LE TAROCCA (MALE) E ORA AVALLA L’ILLEGALITA’
“Ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto prima che gli organi competenti abbiano esaminato i fatti. E’ una sentenza preconfezionata?”.
E’ rottura tra Antonio Bassolino e i vertici del Pd.
Il post pubblicato su Facebook è arrivato mentre era ancora in corso la riunione della commissione di garanzia che dovrà decidere sul ricorso presentato per i brogli documentati da Fanpage in alcuni seggi per le primarie. Ricorso poi bocciato dalla commissione.
Ma la riunione è stata abbandonata in polemica dai suoi sostenitori: “Non discutiamo il ricorso inutilmente per poi farcelo dichiarare illegittimo, per un cavillo”.
Antonio Giordano e Vincenzo Serio, due membri della Commissione di garanzia per le primarie del centrosinistra di Napoli, vicini a Bassolino, hanno lasciato la riunione. Secondo i due, “la Commissione era già orientata a respingerlo. Non ci sono le condizioni per continuare”.
L’esame del ricorso, spiegano, ” doveva arrivare dopo la dichiarazione del presidente che si è trattato di un voto trasparente e regolare. Si preferisce con un cavillo evitare una discussione necessaria davanti a un disastro. Cosi è inutile discutere il ricorso, si anticipa l’orientamento della Commissione”.
Un punto contestato è il presunto ritardo nella presentazione del ricorso, sul quale, spiegano ancora Serio e Giordano, “c’è una richiesta presentata da Valeria Valente secondo cui il ricorso è irricevibile. Siamo nelle stesse condizioni del 2011 quando non c’erano le condizioni di trasparenza del voto. Qualcuno vuole giocare al massacro di questo partito”.
Anche i rappresentanti di Area riformista hanno abbandonato la Commissione.
La ragione è che “la Commissione è stata incompleta fin dall’inizio perchè mancano i rappresentanti del Partito socialista. Coerentemente con quanto detto fin dall’inizio – spiega Alfredo Affatato – andiamo via al momento del voto”.
Se annullati i voti incriminati, Bassolino vince per 316 voti.
Con l’annullamento dei voti nei seggi dove sono state documentate le irregolarità dai video pubblicati da Fanpage, l’ex sindaco di Napoli vincerebbe le primarie per 316 voti. Bassolino, e non Valeria Valente, sarebbe il candidato del Pd a Napoli.
I seggi in odore di irregolarità sono sei: tre a Scampia (Lotto T, Via Monterosa e il centro Polifunzionale, dove sono stati avvistati cosentiniani e consiglieri di centrodestra), due a San Giovanni a Teduccio (villa San Giovanni e la Sala Rusticone) e uno a via Vittorio Veneto a Piscinola. In questi seggi Valente ha raccolto 1578 preferenze, Bassolino invece 810.
Scorporandoli dal totale dei voti raccolti, l’ex governatore della Campania vincerebbe quindi per 316 voti.
L’attacco di Bassolino è una chiara risposta ad alcune uscite dei vertici del Pd nazionale, in particolare del presidente Matteo Orfini e del vicesegretario Lorenzo Guerini.
Entrambi hanno infatti invitato il partito locale a fare accertamenti sui brogli documentati da Fanpage ma hanno chiuso, prima ancora che la commissione di garanzia ricevesse il ricorso presentato ieri in serata da Bassolino, a ogni ipotesi di annullamento.
“Valeria Valente è la candidata del centrosinistra a Napoli”, ha detto Orfini alla Stampa: “Singoli episodi discutibili non inficiano il risultato” delle primarie partenopee. Quanto al ricorso di Bassolino, “non vorrei che qualcuno cercasse di mettere in discussione lo strumento perchè non gli è gradito l’esito”.
I sostenitori di Bassolino avevano chiesto alla commissione di garanzia di trasmettere la riunione in diretta streaming. Ma la proposta è stata rigettata.
“Vista l’attenzione nazionale sul tema in esame oggi ho proposto che la riunione fosse trasmessa in diretta streaming ma la richiesta è stata rigettata”, ha detto Giordano.
“La richiesta di trasmettere in streaming la riunione – ha aggiunto Giordano – è dettata da una necessità di trasparenza, di fronte al Paese che ci osserva in queste ore, perchè noi non abbiamo niente da nascondere. Mi è stata rigettata, sostenendo che il regolamento non lo prevede”.
(da “Huffingtonpost”)
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