ROMA, LEGA ALLO SFASCIO, SI DIMETTE IL COMMISSARIO CENTINAIO: “TRADITO E ACCOLTELLATO ALLE SPALLE”
VOGLIONO CONQUISTARE ROMA, NON RIESCONO NEMMENO A RISOLVERE LE FAIDE INTERNE
Basta un post su Facebook per precipitare nel caos la Lega a Roma.
Soprattutto se il post è firmato da Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio in Senato e commissario di Noi con Salvini nel Lazio e nella Capitale.
«Faccio le cose con entusiasmo, non mi sacrifico. Rinuncio a tutto pur di raggiungere gli obiettivi, rinunciando a tutto per far felici tutti. Quando poi mi rendo conto di aver lavorato per niente, di essere accoltellato alle spalle e di essere preso in giro… mi fermo. E non riparto».
Poche righe che scatenano più d’un interrogativo. A chi e a cosa si riferisce Centinaio?
Possibile che si stia dimettendo da coordinatore di NcS a Roma?
I dirigenti e i militanti romani prendono le parole come una vera e propria lettera d’addio.
Fabio Sabbatani Schiuma, membro del coordinamento romano e segretario di Riva Destra, ad esempio, risponde così al capogrupo: «Caro Gian Marco stiamo ingoiando bocconi amari tutti e tu per primo, per colpa di una cosa che a Roma chiamiamo infamia. Nella vita non esistono uomini che vincono e uomini che perdono, ma solo uomini che combattono o non combattono: io scelgo di combattere. Ma se ti fermi, mi fermo anch’io».
Sara Adriani, coordinatrice del X Municipio (Ostia) e vicinissima a Barbara Mannucci – anche lei componente del coordinamento romano – invece sprona Centinaio a «non mollare mai».
Colpisce tuttavia che a invitare Centinaio ad andare avanti sia solo l’ala che fa riferimento a Schiuma-Mannucci. In silenzio tutti gli altri esponenti di spicco della Lega a Roma.
Ieri i candidati al Consiglio comunale e nei Municipi hanno cominciato a recarsi dal notaio per firmare la candidatura.
Ma il caos che regna in Noi con Salvini a Roma lascia perplessi in tanti. In molti hanno notato, ad esempio, l’assenza di Centinaio all’apertura della campagna elettorale di Giorgia Meloni e all’inaugurazione della prima sede del Carroccio nella Capitale.
Eppure era presente tutto lo stato maggiore nazionale, nè sono mancate tensioni e insulti tra i componenti del coordinamento romano. A farne le spese Souad Sbai. Segno di un nervovismo crescente e di un movimento che sta preparando le liste elettorali senza ancora essere diventato veramente un partito, tra faide interne e reciproci scaricabarile.
Quanto alle liste, poi, i nomi pubblicati da Il Tempo rivelano trasformisti di professione, vecchi paracarri della politica romana, mestieranti e personaggi legati alla giunta Alemanno.
Matteo Salvini sarebbe contrariato e avrebbe messo nel mirino il commissario romano e il suo cerchio magico. Da qualche giorno circolano voci su un ridimensionamento di Centinaio con l’arrivo di un subcommissario per mettere ordine nel movimento romano e verificare tutte le liste.
Circola il nome del deputato Stefano Borghesi, che sta già lavorando all’accettazione delle candidature a Roma. Un compito solo tecnico, non una verifica politica. Qualcuno ipotizza invece Armando Siri. Ma sull’arrivo di un supercommissario per verificare i candidati non arrivano conferme.
Di certo il presunto addio di Centinaio arriva anche Oltreoceano, con l’entourage di Salvini che da Philadelphia chiede chiarimenti sul post.
Non presunte ma effettive sono le dimissioni di Daniela Domanico, dirigente di Latina. La Domanico, medico di professione, sbatte la porta, inorridita dalla conduzione del partito nel Lazio tra mancanza di progettualità , ingressi di personaggi impresentabili e disgregazione.
Daniele Di Mario
(da “il Tempo“)
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