SAVONA, LA LEGA AUMENTA LA TARI AI CITTADINI CHE AFFITTANO LE CASE AI RICHIEDENTI ASILO, LA CARITAS GLIELO METTE IN QUEL POSTO
SARANNO ACCOLTI GRATIS NELLE CASE DEI SAVONESI E I LEGHISTI SI ATTACCANO AL TRAM… LA SOLIDARIETA’ BATTE IL RAZZISMO
Accolti nelle case dei savonesi. Gratuitamente, con un gesto che parla il linguaggio della solidarietà .
È questa la risposta che arriva dalla Caritas diocesana il giorno dopo in cui l’amministrazione di centrodestra, a Palazzo Sisto, ha votato la mozione della Lega che propone di incrementare la Tari ai cittadini che affittino le case ai richiedenti asilo politico.
Una polemica, quella del consiglio comunale, che ha scatenato dure reazioni tra la minoranza.
Caritas non ha voluto rispondere a parole. Ma con i fatti.
Raccontando un’esperienza, “Il rifugiato a casa mia”, che si svolge a Savona da anni e che compie il percorso opposto a quello sostenuto dalla Lega.
I profughi non sono “causa” di un incremento delle tasse, ma anzi vengono accolti gratuitamente nelle abitazioni dei savonesi, che hanno accettato di aderire al progetto. In alcuni casi, invece, gruppi di famiglie hanno pagato a spese proprie l’affitto dei richiedenti asilo, in abitazioni nel cuore del quartiere in cui risiedono.
Così che ciascun nucleo ha potuto accompagnare in un percorso di integrazione i giovani arrivati dall’Africa.
Ottenendo, strada facendo, un doppio risultato: i giovani stranieri sono diventati autonomi anche economicamente entrando a far parte del quartiere e, quindi, evitando il rischio di emarginazione.
«Le esperienze che abbiamo vissuto sono molto belle — racconta Eleonora Raimondo, Caritas, che ha seguito i progetti-. A Villapiana hanno aderito circa 14 famiglie, che hanno scelto di pagare un affitto a un ragazzo nigeriano, giunto in Italia sui barconi, dopo una permanenza difficile in Libia. Con il tempo, si è sviluppato uno stretto rapporto di amicizia e le stesse famiglie hanno aiutato il giovane a ottenere il ricongiungimento familiare. Ora, nella stessa casa, vivono anche la moglie con le due bimbe. Non solo. Le famiglie si sono preoccupate di mandare all’asilo i bambini perchè potessero imparare da subito l’italiano».
Lieto fine anche per l’esperienza della Villetta.
«Qui — racconta Eleonora-, per un primo periodo, hanno aiutato il ragazzo nigeriano a pagare l’affitto. Ha trovato una compagna e si sono sposati in Comune. Lui, ora, sta seguendo un tirocinio e le famiglie lo sostengono solo nel pagamento delle utenze. Il problema è che, qualche settimana fa, gli è arrivato un conguaglio pesantissimo. Il quartiere è intervenuto, ancora, per un aiuto, il tutto alla vigilia delle nozze in Chiesa. Con fatica, gli amici savonesi hanno messo da parte anche una busta con del denaro per i festeggiamenti».
(da “Il Secolo XIX”)
Leave a Reply