SCANDALO MENSOPOLI: LA PROCURA DIVENTA UN BUNKER
IL SINDACO ACCOGLIE LE DIMISSIONI DEI DUE ASSESSORI INQUISITI, SI DIMETTE ANCHE PROFITI DAL “BAMBIN GESU'”…LE MENSE A GENOVA PIU’ CARE CHE A MILANO E A ROMA.
Il provvedimento è del procuratore capo di Genova, Francesco Lalla: divieto assoluto ai giornalisti di accedere al nono piano del Palazzo di Giustizia, blindato alla stampa per impedire altre fughe di notizie, in relazione alla inchiesta in corso sullo scandalo delle mense genovesi. Proteste dell’ordine dei giornalisti e polemiche ulteriori. Nel frattempo, il sindaco accoglie in via definitiva le dimissioni dei due assessori Morettini e Striano, nonchè del suo portavoce Stefano Francesca e suddivide gli incarichi tra gli altri assessori. Era emerso ieri il compenso che percepiva il capo del suo staff, Stefano Francesca, nella qualità di portavoce: circa 9mila euro al mese ( incarico di co.co.co. di supporto al coordinamento delle relazioni interne ed esterne), un “precario” di lusso senza dubbio. L’ex direttore generale della Regione, Giuseppe Profiti ( nella foto), invece si è dimesso dalla carica di direttore generale dell’ospedale Bambin Gesù di Roma ( proprietà del Vaticano) : deciderà il cardinal Bertone se accettarle o respingerle, in ogni caso si tratta di una scelta delicata.
Emerge poi una comparazione dei costi delle mense scolastiche, oggetto della inchiesta del pm Pinto, da cui risulta chiaramente che il servizio di refezione scolastica offerto dal Comune di Genova, non solo è il più caro della Liguria, ma costa molto di più di quelli di Roma, Milano, Firenze e Bologna. Nella nostra città si pagano per ogni pasto 5,51 euro, contro i 4,88 di Spezia, i 4,10 di Savona, i 3,80 di Imperia, i 2,91 di Milano, i 2,06 di Roma, i 3,90 di Bologna e i 4,78 di Firenze.
Mentre si profila ormai imminente la decisione del Gip Fucigna sulle richieste di arresto formulate dal pm Pinto, nei confronti di alcuni degli inquisiti, ieri giornata di Consiglio comunale piuttosto acceso con severe critiche della opposizione di centrodestra ai metodi seguiti dalla Giunta nella gestione degli appalti.
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