SE “LIBERO” ACCUSA IL PARA’ PAGLIA DI ESSERE UN TRADITORE, LA RUSSA CHE NON NE PRENDE LE DISTANZE E’ UN DISERTORE
LA RUSSA SMENTISCA “LIBERO” O NON POTRA’ PIU’ PARLARE CON I NOSTRI SOLDATI IN MISSIONE.. IL FINIANO PAGLIA HA PERSO L’USO DELLE GAMBE IN SOMALIA DURANTE LA MISSIONE DI PACE ITALIANA E ORA VIENE INSULTATO DAI MISERABILI DISERTORI DELLA DESTRA AFFARISTICA-XENOFOFA… LA RUSSA DISONORA L’ITALIA COPRENDO I PENNIVENDOLI DI REGIME
Il disperato tentativo di Berlusconi e del residuo Pdl di additare i finiani come traditori sta raggiungendo punte di imbarazzante bassezza.
Nei giorni scorsi le grida scomposte dei pennivendoli di regime stanno creando un clima da caccia alle streghe, tanto falso nei contenuti, quanto pericoloso ed irresponsabile.
La scorsa settimana alcuni attivisti del Pdl romano hanno aggredito Beatrice Scibetta, una giovane militante di Fli di ritorno da un gazebo di Roma.
Libero, da par suo e non volendo apparire meno ardito di altri, uno dei giornali che non a caso Fini ha definito “fogli d’ordine”, si è prodotto nella pubblicazione dell’elenco, con tanto di foto e indirizzi, dei nostri parlamentari, additandoli come traditori e aizzando i lettori a tempestarli di insulti e, chissà , magari qualcuno, più realista del re, non si limiterà all’insulto.
Le liste di proscrizione le ricordiamo tristemente usate da “Lotta Continua”, quando per settimane inserì il nome del Commissario Calabresi tra i suoi nemici da abbattere, poi abbiamo visto che è stato “abbattuto” realmente.
Proprio nella lista di Libero possiamo trovare la foto del’On Gianfranco Paglia, ufficiale della Folgore, il quale in missione di pace in Somalia, nel famigerato assalto al Chec point Pasta del 1992, rimase seriamente ferito e perse l’uso delle gambe.
Con lui morirono altri giovani militi Italiani.
Da quel giorno Paglia continuò non solo la sua personale sfida contro la disabilità , riuscendo a farsi reintegrare nelle forze armate e rilanciandosi addirittura col paracadute dopo una durissima riabilitazione, ma con la sua storia, riuscì a squarciare, all’interno delle forze armate, ogni pregiudizio verso i disabili, aprendo loro la possibilità di essere utili e di servire la Patria con una divisa, qualora ne avessero la volontà .
Ecco, il fatto che Gianfranco Paglia venga definito “traditore” da certi loschi figuri ci illustra la disperazione di chi sta perdendo il potere e farebbe di tutto per mantenerlo.
Col potere si perderebbero anche le mille immunità dietro le quali si vuole sfuggire al proprio giudice naturale, per questo non ci si risparmiano i colpi bassi e le invettive più violente.
Se questi irresponsabili avessero un briciolo di senso dello Stato si fermerebbero qui, ma non lo faranno.
Se Gianfranco Paglia per loro è un traditore allora, per pudore e dignità personale, almeno non si riempissero più la bocca di retorica verso i nostri militari impegnati all’estero, retorica vuota perchè poi gli tagliano i fondi per le missioni, per il materiale ed i mezzi in dotazione.
Il ministro della Difesa, uso a incursioni coi pantaloni del pigiama nei territori dove sono presenti i nostri soldati, dica chiaramente se considera o meno Paglia un traditore.
Abbia il coraggio o di farsi complice dei mandanti della squallida operazione o ne prenda le distanze e tuteli l’immagine di chi rappresenta un coraggioso esempio di sacrificio per il nostro Paese.
Altrimenti, dopo aver lui sì tradito gli ideali di una destra non affaristico-xenofoba, sarà additato come un volgare disertore, non un ministro, nella difesa dei nostri soldati che rischiano la vita per onorare i nostri impegni internazionali di pace.
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