SECONDO “EDUCATION AT A GLANCEâ€, IL RAPPORTO BIENNALE DELL’OCSE
IGNORANTI E DISOCCUPATI: BOCCIATI GLI ALUNNI ITALIANI…. AL PENULTIMO POSTO IN EUROPA TRA GLI OCCUPATI… OLTRE IL 36° PER CULTURA SCIENTIFICA, MATEMATICA E CAPACITA’ DI LETTURA… DOCENTI MAL PAGATI …ALTRO CHE COLPA DEGLI INSEGNANTI MERIDIONALI, MENO MALE CHE ESISTONO
Cambiano gli istituti di ricerca che stilano le classifiche, ma non la sostanza dei risultati: nella scuola, l’Italia è in fondo alla graduatoria dei Paesi più industrializzati al mondo. I nostri studenti occupano il fanalino di coda per cultura scientifica, matematica e capacità di lettura. Non solo: la scuola italiana è quella che, all’interno dei Paesi dell’Ocse, sforna più disoccupati. Ancora: se si prende in esame il tasso di abbandono percorso dagli studi secondari, si scopre che il dato italiano è oltre cinque punti sopra la media dei Paesi dell’UE.
E’ una bocciatura senza appello quella che i maggiori indici di valutazione mondiale riservano al’istruzione italiana. Prendiamo “Education at a glance”, il rapporto biennale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico” (Ocse). Secondo quei dati, nella fascia di età 25-29 anni, l’Italia ha la seconda percentuale più alta di disoccupati sia tra i laureati ( 13,9%) che tra tutti i livelli di istruzione (8,2%). Unica eccezione la Grecia. Vale la pena ricordare che la media Ocse si attesta al 5,5% tra i laureati e al 5,7% tra i possessori di tutti i titoli di studio.
Sempre l’Ocse alla fine del 2007 ha sfornato un rapporto che fotografa la situazione degli studenti di 15 anni in 57 Paesi di tutto il mondo. Nelle tre classifiche l’Italia occupa la parte bassissima: il 36° posto nella cultura scientifica, il 38° nella matematica, il 33° nella capacità di lettura: da 23 a 36 punti sotto la media Ocse. In pratica vuol dire che quanto a lettura sono in difficoltà quasi 24 quindicenni su cento. E il dato è in costante aumento dal 2000, nonostante l’Italia vanti oltre 8000 ore di insegnamento, contro le 6000 della Germania, le 7000 della Spagna e le 7500 dell’Inghilterra, tra gli alunni compresi tra i 7 e i 14 anni.
Non meglio va sul versante scientifico. Mentre i Paesi Ocse dedicano in media il 15% dell’insegnamento alla lingua e il 13% alla matematica, in Italia la lingua assorbe il 22%, con le briciole riservate alla matematica ( il 10%).
In quest’ottica non deve stupire la conclusione a cui è giunta la più autorevole pubblicazione statistica del pianeta, ovvero il Factbook 2008 dell’Ocse, che ha relegato l’Italia al 27° posto su trenta quanto a preparazione scientifica degli studenti. Altro dato allarmante rivelato da Factbook è il 10,9% di ragazzi italiani tra i 15 e i 19 anni classificati come inattivi, ossia che nè studiano, nè lavorano.
Dove l’istruzione italiana mostra le crepe più grandi, del resto, è nell’insegnamento secondario. Nel quale, pur spendendo per allievo più di tutti gli altri Paesi dell’Ocse, vantiamo appena il 24° posto per numero di diplomati, 2,3 punti sotto la già bassa media europea. Motivo? L’alto tasso di abbandoni, il 20,8%, cinque punti e mezzo sopra la media, nonostante il gran numero di docenti che hanno in media 10,6 allievi a testa. Non è quindi una sorpresa constatare come l’istruzione italiana attiri solo il 2% dei ragazzi che studiano all’estero, rispetto, ad esempio, al 9% della Francia.
Diamo un’occhiata ai dati generali ora relativi agli insegnanti, viste le polemiche di questi giorni. Gli insegnanti in Italia sono 800mila circa a fronte di 8,5 milioni di studenti, con un’incidenza di 430mila studenti stranieri. Il rapporto alunni-docenti è di circa 11 alunni per insegnante, non molto distante dal 13,3 della media Ocse. Il costo del percorso formativo ( 13 anni di studio) è pari in Italia a 100mila dollari per alunno, contro la media Ocse di 77mila dollari.
Capitolo stipendi, quanto guadagna un docente? Nella scuola superiore di primo grado lo stipendio lordo minimo in Italia è di 18.129 euro ( media Ocse 27.408 euro), quello massimo è di 27.408 euro ( media Ocse 44.848). Nella scuola superiore di secondo grado lo stipendio lordo minimo di un docente in Italia è di 18.729 euro ( media Ocse 27.182), quello massimo di 28.449 euro (media Ocse 44.734 euro). In pratica oltre il 60% in meno della media europea facendo più ore di insegnamento. In pratica guadagna di più un idraulico o un operaio specializzato, considerando lo stipendio netto.
Ultima postilla: qualcuno ha sostenuto che gli insegnanti del Sud sono meno preparati di quelli del Nord. In realtà sono gli alunni ( e le famiglie) che hanno più problemi di inserimento scolastico, derivanti da una minore tradizione scolastica e da situazioni di degrado spesso evidente.
La parte meno ricca del Paese, con alte fasce di abbandono dell’istruzione, ha necessità di tempi più lunghi per mettersi al passo di quella più industrializzata.
Ma chi studia al Sud va meglio dei coetanei del Nord. Un dato per tutti: l’indice di laureati al Sud è al 24% contro il 20,8% delle regioni del Nord .quindi evitiamo di dire cazzate sui docenti del Sud, solo perchè a qualcuno hanno (giustamente) bocciato due volte il figlio per scarsi risultati scolastici ( ogni riferimento all’erede al trono del Senatur è puramente voluto).
Ma su questi dati ritorneremo con un’ulteriore analisi.
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