SEL IN VISTA DEL CONGRESSO: CHE FARE CON RENZI E LE EUROPEE?
LO SPAURACCHIO DEL 4%
Il congresso semi-clandestino vale come uno snodo. Perchè il partito della sinistra ancora rossa deve liberarsi delle scorie di un lunghissimo 2013, capire come parlare al Pd dell’era Renzi e come giocarsela alle Europee in primavera, con quello sbarramento del 4 per cento alto come una montagna.
Sel si avvicina al congresso nazionale, previsto a Riccione tra il 24 e il 26 gennaio, con tanti dubbi da risolvere e il peso dei congressi locali, svolti tra novembre e dicembre.
Non facilissimi, tra polemiche sulle regole e qualche caso.
Il più rilevante a Roma, roccaforte del partito con i quasi 7000 iscritti in città e provincia, a fronte degli oltre 31 mila a livello nazionale.
Proprio il lievitare dei tesserati (erano 3800 nel 2012) è stato la miccia, con la consigliera comunale Gemma Azuni, parlamentari e dirigenti vari a invocare il rinvio del congresso romano dello scorso dicembre, causa sospetti “sul tesseramento anomalo”, la “scarsa informazione” e la “confusione” su seggi e sedi dove votare.
La commissione nazionale sul congresso però “non ha rilevato irregolarità ” nella Capitale e ha garantito che tutti gli iscritti “avevano fornito un indirizzo fisico” (non erano fantasmi, insomma).
Tensioni diffuse anche nella Puglia di Nichi Vendola, dove l’epopea dell’Ilva ha avuto i suoi ricaschi: ovviamente a Taranto, ma anche a Lecce e cittadine varie.
Ora è tempo di congressi regionali, con cui si completerà la platea dei 900 delegati per Riccione. Un “esercito” che confermerà Vendola come presidente. Ma c’è tanto di cui discutere.
Uno dei problemi è di queste settimane: dell’assise nazionale di Sel non parla quasi nessuno. E in diversi si sono lamentati (preoccupati) per il congresso “clandestino”. Intervistato dal Manifesto, Vendola ha replicato: “Clandestino? Perchè è meno attento alla ribalta mediatica?”. Per poi ammettere che per Sel “il 2013 è stato duro, perchè è fallita l’ipotesi di rimettere in pista una sinistra di governo”.
Quindi “c’è l’esigenza di una discussione interna”.
Primo punto, le Europee. Arrivare al 4 per cento per Sel, soglia che vale l’approdo a Bruxelles, è complicato.
Alle scorse Politiche il partito ha preso il 3,2 alla Camera e il 3 in Senato. Ed è sempre il 3 per cento la quota raccontata dagli ultimi sondaggi.
Bisogna migliorare e chiarire la rotta. Va deciso se collegarsi o meno al Partito socialista europeo, sostenendo l’elezione a commissario europeo di Martin Schulz (Spd), attuale presidente del Parlamento Ue. Sul punto le varie anime del partito (dagli ex di Rifondazione agli ambientalisti, fino ai più “movimentisti”) sono piuttosto divise.
Decisamente pro-Schulz è Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera, ex Rifondazione: “Sarebbe il giusto antidoto alle politiche della Merkel”.
Migliore è ottimista sulle urne prossime: “Raggiungeremo il 4 per cento, a patto di definire con chiarezza chi siamo e cosa proponiamo. Nell’Italia dove dilagano le diseguaglianze e imperano queste disastrose larghe intese, ci sono le condizioni per farcela”.
Ma per guadagnare voti pensate a liste con altri partiti? “Per ora non vedo questa possibilità ”.
L’altro tema forte a Riccione sarà il rapporto con il Pd.
Migliore: “L’impianto di Renzi è utile, finalmente si è tornati a discutere di politica e non di concetti astratti. Con lui si può avviare un buon confronto”.
Un altro ex Rifondazione è Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio: “Dobbiamo cambiare atteggiamento verso il Pd, non può più essere il fratello maggiore. Per ora il partito di Renzi è un oggetto misterioso: dobbiamo sfidarlo sui contenuti”.
E le Europee? “Fare sommatorie per inseguire voti non servirebbe: piuttosto, dobbiamo sfruttare il nostro patrimonio di sindaci e amministratori. E cambiare qualcosa: per esempio, penso a una segreteria più ristretta”.
Paolo Cento, ex Verdi, è uno degli Ecologisti: “Al partito serve una svolta ambientalista, certi temi non sono trattabili. Se qualcuno pensa a un partitino, magari satellite del Pd, sbaglia di grosso. Qualcuno ha la tentazione di andare in questa direzione”.
Cento dice no al matrimonio con il Pse: “Sarebbe contrario alla nostra natura, Sel è una miscela di culture diverse. E poi va ridefinito tutto il concetto di Europa”
Luca De Carolis
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