SI RIUNISCONO I “RESPONSABILI” E FINISCE CHE SI METTONO LE MANI ADDOSSO PER LE POLTRONE
MARTEDI SCORSO TRA SARDELLI E PEPE SI E’ ARRIVATI AL CONTATTO FISICO PER CHI DEVE FARE IL CAPOGRUPPO DEL PARTITO DEI VENDUTI…. RAZZI MINACCIA: “O MI DATE IL POSTO DI SEGRETARIO D’AULA O ME NE VADO”… E CHI ASPETTA UN POSTO FREME ED E’ IMPAZIENTE
Il passaggio di peones dal Pdl ai Responsabili per recuperare voti nelle commissioni più importanti di Montecitorio (Affari costituzionali e Bilancio, dove la maggioranza non c’è più e infatti non hanno dato parere sul decreto milleproroghe) si sta rivelando un’operazione ad altissimo rischio.
Mario Pepe, arrivato ai Responsabili dal Pdl nemmeno due settimane fa, prestato dal Pdl per permettere loro di arrivare alle venti unità necessarie, ha quasi provocato una rissa in una riunione che si è tenuta martedì scorso.
La tensione è salita al massimo quando, a proposito di spartizione di poltrone, tema sempre all’ordine del giorno, l’ex forzista ha posto una questione dirimente: «Noi non riusciamo a prendere altri deputati da Futuro e libertà perchè ci serve un capogruppo autorevole in grado di attrarre gli ex An. Al posto di Sardelli io candido Silvano Moffa…».
A quel punto Pepe si è arrivati quasi al contatto fisico con la componente di Noi Sud.
Ma Pepe ha tenuto il punto fino a ottenere lo scrutinio segreto per l’elezione del capogruppo che è stata fissata per mercoledì prossimo.
Quel giorno, dunque, sarà lanciata la Grande lotteria dei Responsabili. con ricchi premi e cotillns, salvo che non scorra invece già il sangue.
Spettacolo da non perdere.
Pepe è deciso a giocare tutte le sue carte e, per rafforzare la sua microcorrente, si è fatto raggiungere da altri due ex forzisti: Paolo Guzzanti e Giancarlo Lehner.
Poi ci sono gli incerti.
Come l’ex dipietrista Antonio Razzi che, nella stessa infuocata riunione, ha minacciato di andarsene se non gli verrà dato il posto di segretario d’aula a Montecitorio.
Anche l’uomo della dentiera nuova insomma vorrebbe capitalizzare qualcosa di più a breve.
E come lui sono sul piede di guerra tutti coloro cui è stato promesso un posto da viceministro, sottosegretario, presidente di qualcosa.
Una situazione che riflette l’incertezza che più in generale regna nella cabina di regia di tutta la maggioranza, soprattutto in materia di giustizia.
Non solo sulla cosiddetta Grande Riforma, per l’ennesima volta annunciata ieri dal ministro Alfano, ma anche sulla reintroduzione della immunità parlamentare.
Si pensi che uno degli avvocati-parlamentari un tempo più vicini al premier considera del tutto impraticabile il testo presentato da oltre 100 deputati Pdl. «Perchè – spiega – subordinerebbe al sì del Parlamento anche le indagini per omicidio».
Difficile, in effetti, vincere un referendum confermativo sulla licenza di uccidere.
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