SICILIA, L’EMENDAMENTO DI FDI: “SANATORIA PER LE CASE ABUSIVE ENTRO 150 METRI DALLA BATTIGIA”
SEMPRE A TUTELARE EVASORI E COSTRUTTORI ABUSIVI
Nella pirandelliana isola dei paradossi vi sono vicende che si ripetono —o meglio vengono riproposte — periodicamente.
In Sicilia, con un emendamento di Fdi, è stata presentata una nuova proposta di sanatoria edilizia che l’assessore regionale all’Ambiente del governo di centrodestra, Elena Pagana, non ha bocciato a priori.
Di cosa si tratta? Sul piano tecnico è un emendamento presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, che è stato depositato in commissione Ambiente. L’obiettivo è quello di riaprire la sanatoria del 1985 consentendo di approvare le domande già presentate per immobili realizzati entro i 150 metri dalla battigia fra il giugno del 1976 e il giugno del 1985. Con la specificazione che riguarderebbe solo i Comuni che prima del 1976 avessero strumenti urbanistici approvati.
Dure le critiche che giungono dalle opposizioni, in primis il M5S e il Pd, che hanno sottolineato che una proposta dagli aspetti similari era stata presentata dal governo Musumeci nel 2021 e non era passata . Sommersa da critiche e polemiche che ne fecero un caso nazionale.
In alcuni settori del centrodestra viene fatto notare, anche dall’assessora all’Ambiente, che «non è una norma del tutto uguale a quella del 2021». Al di là degli aspetti tecnici, seppur importanti, vi è una questione politica e le ricadute che essa può avere nella regione più grande d’Italia, dove sono diverse centinaia di migliaia le case abusive. Basti pensare al fatto che solo nella parte occidentale della Sicilia, da Palermo all’Agrigentino, vi sono circa duecentomila case abusive dinanzi al mare.
Per poter meglio capire la complessità e delicatezza della questione è opportuno analizzare la presa di posizione del sindaco di Carini, Giovì Monteleone, che porta degli esempi concreti sulle ricadute negative per i territori e mette in guardia anche sul messaggio che viene lanciato. «L’emendamento proposto dai deputati di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana per condonare gli immobili sulla fascia costiera costruiti nei 150 metri dalla battigia invece di dare strumenti e risorse per riqualificare le coste legittima chi ha fatto abusivamente un uso privato del mare e del paesaggio a danno di altri cittadini e del territorio e mette una pietra tombale sui tentativi di chi vuole ripristinare il decoro paesaggistico e restituire un bene prezioso alla pubblica fruizione». Il sindaco di Carini, che da anni porta avanti una battaglia coraggiosa contro l’abusivismo, spiega: «Il testo, presentato in Commissione Ambiente, modificando i limiti di edificabilità permetterebbe di salvare dalla demolizione centinaia di case costruite fra il 1976 e il 1985. Dal 2015 sul litorale di Carini sono stati 1.132 i provvedimenti repressivi emessi, tra ordinanze di demolizione, di inottemperanza alla demolizione, di acquisizione al patrimonio comunale e di sgombero. Sono state accertate più di 20 lottizzazioni abusive e 303 immobili ricadenti in zona di inedificabilità assoluta sono stati demoliti». E presto procederà con nuove demolizioni. Se approvato, il nuovo piano regionale «rischia di vanificare tutti questi sforzi».
Anche i comuni virtuosi in questo ambito avrebbero ricadute negative.
Per le opposizioni il punto è duplice: da un lato c’è un aspetto economico (la sanatoria porterebbe soldi nelle casse della Regione Sicilia), dall’altro c’è un aspetto politico (quello che gli addetti ai lavori chiamano il peso elettorale dei proprietari delle case abusive e dei loro familiari».
Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, che spiega con nettezza l’assoluta contrarietà «a qualsivoglia sanatoria o condono edilizio e di qualunque altra norma che preveda deroghe o salvataggi di immobili, ivi compresi quelli entro i 150 metri dalla costa. Ci siamo opposti fermamente già nella scorsa legislatura ai colpi di mano di Musumeci. Non ci stupisce che in Sicilia il centrodestra che supporta Schifani ci riprovi senza alcun pudore nonostante le diverse pronunce della Corte Costituzionale in merito. Ci opponiamo, ci opporremo e lo faremo in ogni sede». Sulla stessa linea il capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro: «Sarebbe solo un nuovo inaccettabile attacco alla tutela del territorio ed all’ambiente. Il governo vuole fare cassa concedendo una sanatoria a chi ha violato le regole, ma cosi facendo darà nuovo impulso all’abusivismo».
E le posizioni sono variegate anche nel centrodestra: c sono coloro che preferiscono non commentare ma non sono pienamente convinti della nuova proposta di sanatoria.(/da agenzie)
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