SILVIA SARDONE, RIECCO LA PREFERITA DI BERLUSCONI
LA CONSIGLIERA DI ZONA TORNA SOTTO I RIFLETTORI, SERVONO VOLTI NUOVI… LE SUE PAROLE D’ORDINE: “BASTA CON IL PARTITO DEGLI APERITIVI”
Tenere d’occhio quel visetto acqua e sapone dalla battuta pronta che corrisponde al nome di Silvia Sardone, 32 anni, segretaria di Fi a Sesto San Giovanni, consigliere di zona 2 a Milano, “certamente candidata alle prossime comunali” come dice lei stessa, ma magari presto qualcosa di più.
Proprio lei, la “preferita” dell’ex Cavaliere tra i volti nuovi selezionati nell’X Factor azzurro tenutosi a Villa Gernetto in novembre.
Tanto si mormora, con un qualche ottimismo, nelle retrovie di Forza Italia, partito sfasciato ma speranzoso di riprendere fiato.
Perchè è assetato di facce nuove per ricominciare, il Silvio Berlusconi che, assolto e contento, riprende l’attività politica come tornasse dall’aldilà : e il pranzo con Joseph Daul, presidente del Ppe, e la foto postata su twitter da Deborah Bergamini, e insomma la voglia, officia il Mattinale, di “togliere il gesso dal partito-movimento”.
Roba che Sardone non si fa dire due volte.
“Forza Italia ha urgenza di rinnovarsi completamente”, “purtroppo ultimamente non ha fatto una bella figura”, “torni a dire qualcosa di centrodestra, senza rimpianti per il Nazareno”, sono i tre concetti chiave compitati con ordine sulla sua pagina Facebook.
Quasi nativa digitale, appena 32 anni, Sardone è una giovane politica 2.0, lontana anni luce dal berlusconismo che dice “Gogol” invece di Google.
I suoi profili social sono vivaci quasi in stile grillino, nella sua pagina personale le micro battaglie della Zona 2 di Milano (le panchine di viale Monza, le sale slot di via Padova) si alternano ai fondamentali del berlusconismo che fu.
“Sono una donna come tante, una mamma milanese che cerca di districarsi tra famiglia e lavoro”, è incipit della sua biografia.
Che poi continua: “Sono nata il giorno di Natale del 1982, anno in cui l’Italia ha vinto i mondiali di calcio. Vivo nella periferia di Milano, del resto non potrei permettermi di abitare in un altro posto”.
Donna d’origini umili che si è fatta da sè, sempre “studiando e lavorando”, laurea in Bocconi a 22 anni, quindi giuslavorista con dottorati, master e due figli.
Difficile che Berlusconi non ne restasse colpito: anche perchè al già detto s’aggiunge una passione politica precoce (16 anni) tale per cui la Sardone prende voti per Forza Italia già da un decennio, nonchè una impertinenza e una battuta pronta che sono qualità ad Arcore sempre apprezzate.
L’infatuazione politica scattò a fine novembre, quando a villa Gernetto Berlusconi incontrò i venticinque giovani selezionati da Annagrazia Calabria e altri, e li portò a scorrazzare per villa Gernetto: lui in macchina elettrica, e loro dietro. “Mi è piaciuta solo lei, quella che ha due figli e va già in tv”, riferì poi ai dirigenti azzurri.
Seguì poi un invito a cena, ad Arcore, cui Sardone si presentò col marito, e i cui contenuti son rimasti riservati.
“Con Berlusconi ci sentiamo, è molto alla mano, mi ha dato dei consigli su come andare in tv”, ha raccontato lei in un’intervista.
Già , la tv. Lanciata inizialmente ad Announo, nei suoi interventi in video e sui giornali ha mostrato piglio, altra cosa gradita all’ex Cav.
“Landini lei non lavora dagli anni Ottanta, quando io gattonavo”. “Travaglio lei fino a ieri difendeva il sindaco di Venezia Orsoni: ha scritto o non ha scritto che era una persona seria che aveva rimpicciolito Brunetta?”. “Renzi sta copiando delle idee nostre, come sul Jobs act”. “Chi come Verdini ha fatto l’errore di fidarsi di Renzi deve pagare”. “Polverini viene dal sindacato: quella dice cose di sinistra”. “Minetti? Non è stata una grande idea, io mi sento diversa”.
Anche sul partito mostra idee nette, incarnando il ruolo di rottamatrice-soft (ma Berlusconi non si tocca) che è l’unico cui può ragionevolmente aspirare: “Basta al partito degli aperitivi e dei convegni chiusi”, “basta nomi dall’alto, ci vogliono le primarie”, “basta con le stesse facce”, ma anche “con i Razzi: come fa a rappresentarmi, in Parlamento, uno così”.
Via così, fino al paradossale: “Se continuiamo coi casting rischiamo di diventare un partito di figurine”.
Perchè certo, sarebbe da dire che proprio un casting ha fatto di lei la “preferita” tra i nuovi dell’Cav.
Ma comunque è già molto che non sia stata già sbranata da quella che la Stampa chiama “la nervosa compagnia delle donne berlusconiane” .
Dicono che Daniela Santanchè la consigli: la deputata azzurra chiarisce non esser così.
Però aggiunge: “Si dà da fare, è a disposizione, io do un giudizio positivo e comunque son cose che Berlusconi apprezza sempre”.
Susanna Turco
(da “L’Espresso“)
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