SCONOSCIUTI E LOW COST, I TERZI INCOMODI DEL M5S
I SETTE CANDIDATI CINQUE STELLE ALLE REGIONALI DI MAGGIO: DALLA 28ENNE FUORI CORSO AL PUBBLICITARIO DI 68 ANNI… PER INCUNEARSI TRA IL PD E LE DESTRE
Gian Roberto Caselggio si era lamentato pochi giorni fa sul Corriere della Sera: “I media ignorano i candidati del Movimento alle Regionali”.
Eccoli qua i sette nomi del M5S.
Quattro donne e tre uomini, votati dagli iscritti sul web.
Accomunati da parole d’ordine come taglio dei costi della politica, difesa dell’ambiente e microcredito.
Jacopo Berti: giovane imprenditore da Nord-Est
“Quella dentro la Lega è una guerra tra tribù per il potere, non mi interessa”. Il padovano Jacopo Berti ha 31 anni e tanta sicurezza.
La cacciata di Tosi dal Carroccio e la sua conseguente discesa in campo toglierà voti al favorito Zaia, ma lui assicura di non curarsene.
Laureato in Giurisprudenza, piccolo imprenditore (“siamo tre soci, ci occupiamo di commercio on line”) è entrato nel M5S “perchè si occupa delle persone”.
Ha ottenuto la candidatura con 466 voti, battendo la veneziana Erika Baldin che al primo turno era arrivata prima.
Ce l’ha fatta grazie ad accordi tra meet up?
“Assolutamente no, è stata una corsa nella massima trasparenza”. Ha un compito duro nel Veneto delle pmi, “ma io e gli imprenditori parliamo la stessa lingua”.
Però il M5S non ha mai sfondato in regione: “Non sono d’accordo, qui abbiamo avuto il nostro primo sindaco (a Mira, vicino Venezia, ndr)”.
Come priorità ha il taglio dei costi della politica: “Abolirò i vitalizi e recupererò 16 milioni: 10 li userò per il microcredito alle imprese, sei per il referendum sull’autonomia del Veneto”.
Per la campagna elettorale spenderà “tra i 20 e i 50 mila euro”.
Alice Salvatore: nella terra di Grillo
La Liguria è forse la regione dove il M5S attende il risultato migliore, per i precedenti (il 26% nelle scorse Europee, sopra il 30 nelle Politiche 2013) e per il contesto, con un Pd dilaniato dal post primarie e di un centrodestra in frantumi.
Responsabilità in più sulle spalle della genovese Alice Salvatore, 32 anni, candidata grazie a 469 voti su 1502 nelle Quirinarie.
Laureata in lingue, insegnante, è nel M5S dal 2012: “Mi ha convinto il metodo, si rimane cittadini anche dopo essere entrati nelle istituzioni”.
Si era presentata anche alle scorse Europee. L’hanno ricandidata, ma molti del Movimento genovese, a cominciare dal capogruppo Paolo Putti, sostenevano l’esigenza di allearsi a sinistra per vincere.
Mancheranno voti? “Assolutamente no, siamo compatti e Putti lavora sul territorio”. Come primo atto da governatore promette “veri tagli” ai costi della politica: “Ridurrò tutti gli stipendi a 2.500 euro netti e abolirò i vitalizi. Solo con l’elezione di 3 consiglieri dei 5Stelle in una legislatura si risparmierebbe un milione”.
Prevede di spendere “non più di mille euro”.
Giacomo Giannarelli: l’ambientalista non rosso
Proviene da Carrara, la terra degli anarchici: “Ma non sono degno di definirmi tale”. Giacomo Giannarelli ha 36 anni, laurea in Scienze Politiche con tesi sulla decrescita felice e il pallino dell’ambiente.
“Energy manager” secondo la sua definizione, è nel M5S dal 2005 ed è tra i fondatori del meet up di Carrara. Per la candidatura gli sono bastati 258 voti su 2505.
Ostenta fiducia: “Finirà come a Livorno”. Ad aiutarlo potrebbe essere la nuova legge elettorale, che prevede il ballottaggio. “Possiamo essere la grande sorpresa” sostiene, ma c’è anche l’ostacolo della spaccatura nel Movimento toscano, con una pattuglia di consiglieri locali fuoriusciti dal M5S e poi confluiti nel movimento “Percorso comune”.
Assicura : “Non sono preoccupato. Qualcuno è partito per cambiare il Palazzo e invece è stato cambiato”.
Come priorità ha la riorganizzazione dei dirigenti regionali e della sanità , “per cui spendiamo il 70% del bilancio”.
Per la sua campagna finora ha speso 300-400 euro, “ma una previsione ancora non so darla”.
Giovanni Maggi: un “compagno”
“Io sono un uomo di sinistra, il Movimento è sopra”. Giovanni Maggi con i suoi 68 anni è forse il più anziano candidato della storia del M5S.
Tra i fondatori del Movimento radicale ad Ancona, è nei 5Stelle “perchè ho figli e nipoti, devo fare qualcosa per non lasciargli questo schifo”.
Titolare di un’agenzia pubblicitaria, si occupa della comunicazione politica dei consiglieri di Ancona.
Prima obiezione: non è inopportuno candidare un “operativo”?
“Il gruppo di Ancona mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi e l’ho fatto. Alla fine gli iscritti mi hanno scelto, ho preso 200 voti (su 1485, ndr).
Seconda obiezione: non sono troppi 68 anni? “No, potrei essere il grimaldello per portare alle urne tanti over 50”.
Rivendica la sua esperienza a sinistra: “Un ex del Pci si trova meglio a parlare con me che con il Pd di Renzi”.
Il primo atto da governatore? “Toglierò la Jacuzzi dall’ufficio dell’ex governatore Spacca. Poi ridurrò i dirigenti e interverrò sulla sanità ”. Spenderà 5 mila euro.
Laura Alunni: insegnante anti lobby
“Vorrei cambiare il sistema di potere umbro, un parastato”. Impegnativa la sfida per la perugina Laura Alunni, 49 anni. Laureata in Giurisprudenza, insegna economia e diritto in un istituto professionale (ma ora è in aspettativa).
Nel M5S dal 2013, ha vinto le Quirinarie con 268 voti su 904.
Successo contestato dalla “concorrente” Maria Luigi D’Amone: “Alunni ha inviato in ritardo di ore la richiesta di candidatura, doveva rimanere fuori”.
L’insegnante è stata anche sul punto di ritirarsi. Ora spiega: “Quel giorno ho cliccato con due ore sulla richiesta per un contrattempo e poi ho chiesto di essere riammessa. Ho ricevuto un tale sostegno che sono andata avanti, mi ha telefonato anche Grillo”.
Il macigno ora è l’Umbricellum, legge elettorale costruitasi su misura dal Pd (dà il 60% dei voti alla lista vincente, senza soglia).
Alunni sostiene: “È palesemente incostituzionale, faremo ricorso in ogni sede”.
Come priorità del programma ha l’ambiente, “partendo dal riciclo dei rifiuti”. Spenderà “almeno 20 mila euro”.
Valeria Ciarambino: Equitalia e Movimento
“C’è chi ha messo del tempo per capire, ma non vedo contraddizioni tra lavoro e impegno politico”.
Valeria Ciarambino, 41 anni, è la candidata presidente del M5S in Campania nonchè una dipendente di Equitalia, di cui il Movimento chiede l’abolizione.
“I 5Stelle prevedono il riassorbimento di tutti i dipendenti nell’Agenzia delle entrate” ricorda lei.
Diplomata al liceo classico, una lunga esperienza nel volontariato, è originaria di Pomigliano d’Arco (Napoli), lo stesso paese di Luigi Di Maio e ciò le è valso la nomea di candidata del vicepresidente della Camera.
Ma Ciarambino reagisce: “Conosco Luigi da anni, chi mi descrive come sua protetta ragiona come nei partiti, sono stata scelta con una votazione trasparente (804 voti su 3705, ndr)”.
Già in lista alle Europee, la sua priorità è la riduzione degli sprechi: “Dimezzeremo stipendi di consiglieri e giunta, taglieremo vitalizi, auto blu e il 70% delle consulenze. Recupereremo 40 milioni all’anno, e con quei soldi aboliremo il ticket sanitario”.
Il costo della campagna? “Non so ancora dare cifre”.
Antonella Laricchia: la più giovane
Per un soffio non è approdata a Bruxelles e ora ci riprova nella sua Puglia.
Antonella Laricchia, 28 anni, laureanda in Architettura di Adelfia (Bari), è candidata alle Regionali dopo aver preso oltre 34 mila voti nelle scorse Europee.
La ricandidatura a stretto giro per alcuni meet up è un problema, ma lei non ha rossori: “Essere disponibili è un dovere, e io non mi tiro indietro. E poi c’è un vantaggio, la gente mi conosce già ”.
Primo punto del suo programma, il reddito minimo garantito: “Stiamo lavorando su una proposta da 680 euro a famiglia, solo tagliando i costi della Regione possiamo recuperare 90 milioni di euro”.
Finora ha speso 4 mila euro.
Luca De Carolis
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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