SLA, IL GOVERNO SI E’ SVEGLIATO: “VI GARANTIAMO LE RISORSEâ€
IL MINISTRO GRILLI CAMBIA IDEA E ASSICURA CHE IL FONDO DI PALAZZO CHIGI DA 900 MILIONI SARà€ USATO ANCHE PER I MALATI: ERA ORA
Diciamo che ci hanno provato, ma alla fine gli è andata male: il governo sarà costretto a destinare fondi sufficienti a favore dell’assistenza dei disabili gravi, malati di sclerosi laterale amiotrofica compresi.
Come si è arrivati a questa decisione — annunciata ieri dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli e ribadita dalle riunioni tra esecutivo e maggioranza sulla legge di stabilità — è una storia istruttiva su come funziona un certo tipo di potere italiano. L’antefatto sono le decisioni del governo Berlusconi, che ha svuotato il fondo per la non autosufficienza e rifinanziava la spesa anno per anno.
La nostra vicenda, invece, parte ad agosto: nel decreto sulla spending review Mario Monti e Grilli mettono da parte 658 milioni per il 2013 finalizzati soprattutto “al finanziamento dell’assistenza domiciliare prioritariamente nei confronti delle persone gravemente non autosufficienti”.
Anche quest’anno sembrava fatta, insomma, ma poi, un mese e mezzo dopo, il duo scrive la legge di stabilità e c’è una sorpresa: quel fondo viene svuotato in due righe e i soldi riportati nel cosiddetto Fondo Letta (che così, per l’anno prossimo, assomma a 900 milioni), utilizzabile a discrezione di palazzo Chigi a colpi di semplici Dpcm (decreti della presidenza del Consiglio, che non richiedono passaggi dal Parlamento). La destinazione è vaghissima: “università ”, “fami — glie”, “giovani”, “sociale”, “ricostruzione dei territori colpiti dal sisma dell’Aquila” e addirittura “sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace”.
à‰ a questo che scoppia la rivolta dei malati di Sla e delle loro famiglie, che si sono visti scippare i fondi dal governo.
Uno dei personaggi di punta di questa sollevazione è Salvatore Usala, sardo, malato dal 2004, che la scorsa settimana ha ricevuto a casa sua i ministri Fornero e Balduzzi: “Pare che il presidente Monti e il ministro Grilli abbiano ritenuto il finanziamento non prioritario rispetto alle problematiche contingenti”, ha spiegato ieri all’Ansa prima di ricordare che dal 12 novembre, senza risposte, “ci organizzeremo per lanciare una protesta senza precedenti”.
La minaccia evidentemente ha funzionato e ieri è arrivata la dichiarazione di Grilli: “Nel ddl è previsto un fondo da 900 milioni da destinare a diverse priorità , la prima delle quali sono le politiche sociali e al loro interno c’è la questione della non autosufficienza”.
Intanto, come abbiamo visto, a leggere la legge questo non è affatto chiaro e comunque non si vede — se questa era l’idea dell’esecutivo — perchè svuotare il fondo istituito con la spending review.
La risposta arriva da una fonte governativa: è stata una manovra “alla Letta” del suo successore, Antonio Catricalà , che quei 900 milioni utilizzabili a discrezione di palazzo Chigi li aveva promessi a tutti, dai rettori all’Abruzzo ai disabili, e voleva usarli con comodo nei prossimi mesi (quelli della campagna elettorale).
Monti e Grilli hanno solo lasciato fare.
Marco Palombi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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