SONO RADDOPPIATI IN ITALIA I CRIMINI LEGATI AL RAZZISMO E ALLA XENOFOBIA
DATI OSCAD: “SONO MOLTI DI PIU’, TANTI NON DENUNCIANO”
La campagna sovranista sui migranti ha portato a un aumento dei reati di matrice discriminatoria.
Lo dimostrano i dati forniti oggi dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) diffusi durante il convegno “Le Vittime dell’Odio” sul tema delle discriminazioni, al quale partecipano la ministra dell’Interno Lamorgese, il Capo e il vice capo della Polizia, Franco Gabrielli e Vittorio Rizzi.
I dati del 2019 non sono ancora consolidati e sono lievemente inferiori nel numero a quelli dei due anni precedenti, ma colpisce il raddoppio dei reati discriminatori di razza, etnia, nazionalità , religione dal 2016 al 2017.
Elaborando i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza sui crimini d’odio per il Rapporto annuale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa — OSCE, Oscad ha accertato che nel 2016 si contavano 494 violazioni riferibili a discriminazione per razza, etnia, nazionalità e religione: nel 2017 tali reati sono diventati 828 e nel 2018 801. Nell’anno appena concluso se ne contano 726, ma l’Oscad sottolinea che si tratta di un dato non ancora consolidato.
Ma i casi di discriminazione perseguibili per legge potrebbero essere ancora di più. Nel presentare i dati, Oscad sottolinea infatti che il monitoraggio di tali reati ha due problemi: il numero potrebbe essere sottostimato perchè spesso mancano le denunce e, anche quando i soprusi vengono denunciati, talvolta manca il riconoscimento della matrice discriminatoria del reato da parte delle forze di polizia e degli altri attori del sistema di giustizia penale.
Nello specificare la metodologia di aggregazione dei dati, Oscad precisa inoltre che non è possibile fare distinzione, all’interno della specifica motivazione discriminatoria, quanti siano i reati di razza, separati da quelli di etnia, o di nazionalità o di religione perchè “la normativa vigente in materia non distingue le specifiche finalità discriminatorie. Conseguentemente – precisa l’Osservatorio -, non possono essere estrapolate dal Sistema di Indagine le violazioni distinte per i singoli ambiti, ad esempio: quante violazioni riguardino, rispettivamente, “razza”, etnia, nazionalità e religione e, in riferimento a tale ultimo contesto, quante siano riferibili ad antisemitismo, islamofobia, odio anticristiano e altri”.
(da agenzie)
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