“SONO VITTIMA DI UN COMPLOTTO”: LA DE GIROLAMO PARLA NELL’AULA VUOTA, MA NON CONVINCE IL PD
ALFANO PASSA A SALUTARE, IL MARITO BOCCIA FA IL “MUSONE”
Era l’appuntamento clou di questa settimana: il ministro Nunzia De Girolamo che si difende alla Camera da accuse pesanti e fastidiose.
Ma è venerdì (e in più 17) e a Montecitorio nemmeno l’arrivo dei deputati del Movimento 5 stelle è riuscito a scalfire le abitudini della fuga del week-end.
E cosi quando alle 10 del mattino il ministro delle Politiche agricole prende la parola per il suo discorso più importante ad ascoltarla non ci sono che una manciata di onorevoli assonnati.
Settanta? Ottanta? Non arrivano a cento.
Non c’è il pienone nemmeno tra i banchi del partito del ministro.
E persino il leader, il vicepremier Angelino Alfano, abbandona il suo posto mentre il ministro parla con il cuore tra le dita.
Una desolazione che neanche il cartello di Franco Bordo riesce a ravvivare: «Non mi occupo di agricoltura ma di Asl e di bar», inneggia il deputato di Sel nell’indifferenza anche del suo gruppo. È venerdì.
E per Francesco Boccia è decisamente un venerdì 17, almeno a giudicare dal suo broncio in aula.
Il deputato del Pd, marito del ministro, segue il discorso della moglie dal suo banco, lassù nelle ultime file dell’emiciclo di Montecitorio, il sorriso con le pieghe in giù.
Accanto a lui la deputata Stefania Covello, silenziosa, più giù gli altri compagni di partito, quelli che hanno presentato l’interpellanza e che non saranno soddisfatti delle spiegazioni di sua moglie.
Tre quarti d’ora di spiegazioni con il fiato tirato: non bastano agli interpellanti del Pd, come dice Andrea De Maria, ricordando al ministro De Girolamo le dimissioni del ministro Josefa Idem.
Ma ad ascoltarlo, alla fine, ci saranno, forse, una cinquantina di onorevoli del week-end.
(da “il Corriere della Sera“)
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