SOVRANISTI IN CADUTA LIBERA: IN AUSTRIA CROLLANO DI 4-5 PUNTI, IN OLANDA L’OSSIGENATO WILDERS AL 4%, MINIMO STORICO
IN AUSTRIA IL PPE SALE AL 38%… MARINE LE PEN IN IMBARAZZO, ORBAN ORA NICCHIA, KASCYNSKI PRONTO A MOLLARLI, I SERVI DI MOSCA ORA SONO ISOLATI IN EUROPA
Il caso Strache sta trascinando giù il governo del Cancelliere Sebastian Kurz, uomo del Ppe che ha preso le distanze dai suoi alleati sovranisti, deciso ad andare a nuove elezioni: oggi chiede il licenziamento del ministro degli Interni, il potente Herbert Kickl dell’Fpo.
“L’alleanza tra Fpo e Lega rimane solida”, dice all’Huffpost Marco Zanni, responsabile esteri della Lega, l’organizzatore della kermesse di sabato scorso a Milano.
Ma sembra un’alleanza tra partiti al centro degli scandali.
Marine Le Pen, il perno francese del progetto sovranista di Salvini, ha riconosciuto che Strache “ha commesso un grave errore”.
Affermazione che denota un certo imbarazzo, anche se la leader del Rassemblement National fa subito notare che “l’errore è stato immediatamente sanzionato con le sue dimissioni”.
Il video, girato di nascosto in una villa a Ibiza nell’estate di due anni fa, è compromettente da ogni punto di vista. Inquadra Strache e il suo assistente Johann Gudenus, addetto ai rapporti con Mosca, intenti a intrattenersi con Aljona Makarova, sedicente oligarca russa.
Lei offre sostegno finanziario, Strache si dice disposto a concederle, in cambio, appalti pubblici austriaci.
Lei si offre di comprare il maggiore quotidiano austriaco e trasformarlo in un organo di informazione per l’Fpo. Lui si dice pronto a ridisegnare la stampa austriaca “come ha fatto Orban” in Ungheria, dove i media sono praticamente tutti sotto il controllo del premier e leader di Fidesz.
E poi il video continua, la serata annaffiata da alcool e altri scambi compromettenti che, oltre che il governo, hanno messo in crisi anche il matrimonio di Strache.
Lui stesso nel video delle dimissioni ammette di essersi comportato da adolescente con la donna russa, si scusa con la moglie. Non basta.
“Sono scioccata e devo prima raccogliere i miei pensieri”, ha detto Philippa Strache, la moglie dell’ormai ex numero due del governo austriaco al tabloid ‘Heute’. “La mia natura è sempre quella di guardare avanti, anche adesso. Tutta la mia energia ora va a mio figlio”, Hendrik, nato proprio il giorno dello scorso Capodanno.
Lo scandalo Strache è una freccia al cuore del sovranismo di governo in Europa.
Va a colpire proprio l’esperimento di alleanza tra un partito del Ppe e i sovranisti. Affonda il modello che aveva in mente Salvini quando è andato a Budapest da Orban. “Se lui vince, mi alleo col Ppe”, aveva detto. Peccato che il Ppe non voglia allearsi con lui.
E ora il caos austriaco sembra mettere la parola fine al walzer delle congetture su possibili intese tra i Popolari e i sovranisti dopo le europee di questa settimana.
Lo stesso Orban nicchia sul caso Strache, mentre in Ungheria l’opposizione trova fiato per attaccare.
Da Vienna insomma arriva una grossa grana per i sovranisti. La bufera austriaca pesa sui sondaggi dell’Fpo, che scende al 18 per cento nei consensi, calando di 4-5 punti. Mentre il partito di Kurz schizza al 38 per cento.
E non va meglio agli altri sovranisti alleati di Salvini: in Olanda il Partito per la Libertà di Geert Wilders, una delle ‘star’ del palco di piazza Duomo, scende al 4 per cento, il minimo storico.
Il caso Strache illumina i sentieri (finanziari) che dal sovranismo europeo portano a Mosca e sembrerebbe così mandare in soffitta anche un altro ‘sogno’ di Salvini: l’alleanza con il polacco Jaroslaw Kascynski, il capo di Diritto e giustizia, sempre diffidente dei legami della Lega nonchè del Rassemblement National con Vladimir Putin.
Salvini e i sovranisti sono quanto mai isolati in Europa. E quindi insiste: con Strache, l’amico che ha invitato al Viminale qualche settimana dopo l’insediamento l’anno scorso, il primo interlocutore europeo cui si è affidato e ancora si affida.
(da “Huffingotonpost”)
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