SPACCIATORI DI FUMO: ASSUMERE 100.000 PRECARI COSTA QUANTO SI SPENDEVA PER LE SUPPLENZE, NESSUN MIRACOLO RENZIANO
IN COMPENSO SARANNO TAGLIATI FUORI 520.000 DOCENTI CHE RACCOGLIEVANO BRICIOLE, MA ALMENO POTEVANO SPERARE NEL FUTURO
La sorpresa-patacca di Renzi sulla scuola sarebbe questa: centomila precari assunti subito.
“Centomila nuovi insegnanti a tempo indeterminato, alle elementari, medie, e superiori” urlano ai quattro venti i gazzettieri di regime, quasi fosse un miracolo di Renzi sceso in terra.
Il ministro Giannini, anticipando le linee guida al Meeting di Cl, aveva raccontato solo la prima parte della verità , quella più dolorosa: «Dobbiamo eliminare le supplenze”.
Una frase ansiogena per seicentomila precari in attesa, senza dire come li avrebbe sostituiti: «Non voglio rovinare la sorpresa al premier», si era giustificata.
La sorpresa, l’altra mezza verità che sarà annunciata venerdì in pompa magna dall’illusionista in Consiglio dei ministri, è questa: il ministero dell’Istruzione prenderà centomila tra precari delle Gae (le Graduatorie a esaurimento che oggi ospitano 155 mila aspiranti insegnanti) e vincitori dell’ultimo concorsone rimasti ancora fuori dall’insegnamento (altri novemila) e solo in parte li porterà in cattedra, a ruolo, definitivamente.
Centomila sono stati i tagli di posti da docenti tra il 2009 e il 2011.
Centomila saranno quelli che il governo Renzi restituirà .
Solo un naturale ricambio.
Peccato che rimanga quel bacino di precarietà e frustrazione (622 mila neolaureati, abilitati dalle Siss e dai Tfa, tutti aspiranti maestri e prof) che oggi mina alla base lo spirito della scuola e la sua continuità didattica.
Per mezzo milione di docenti che fino a ieri racimolavano qualche supplenza sarà la morte civile.
Uno dirà : apprezziamo però lo sforzo economico del governo per assumere 100.000 insegnanti. Balle, in ogni caso avrebbero lavorato e la differenza di costi è vicina allo zero.
I contabili di viale Trastevere hanno infatti segnalato al ministro Giannini, che pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quanto pagare centomila “stabilizzati”, ovvero assunti.
La differenza sta nei due stipendi di luglio e agosto che i primi, licenziati ogni fine stagione (giugno), non prendono.
Soltanto per le supplenze brevi, quelle che non preventivate si aprono nel corso di una stagione scolastica (riguardano trentamila docenti l’anno), il Miur nella scorsa stagione ha speso 680 milioni.
Poi ci sono 46 mila supplenze fisse e 6 mila insegnanti di sostegno (si occupano degli studenti disabili) a loro volta supplenti.
Imprevisti compresi, fanno centomila supplenti, «gli agenti patogeni», ogni anno su 690 mila insegnanti in organico.
Ex agenti patogeni, dal primo settembre 2015.
Il nocciolo della riforma è questo.
Ora i pirla possono aspettare che il comico venerdi faccia la sua sceneggiata.
Nel frattempo sono 8 anni che il contratto è bloccato e gli stipendi fermi, ma su questo Renzi non ha nulla da dire.
Salvo i soliti piani sul “premiare i migliori” nel futuro lontano: le solite balle che hanno raccontato tutti i governi negli ultimi dieci anni.
Su tutto il dibattito e gli annunci pesa, comunque, lo spettro di una condanna (a ottobre) del governo italiano da parte della Corte di giustizia europea rispetto all’utilizzo dei docenti precari.
Tanto per capire quanto siamo coerenti e in linea con l’Europa.
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