SPRECHI IN CORSIA, TROPPI RICOVERI, ESAMI E MEDICINE COSTANO 15 MILIARDI DI EURO
TRA LE CAUSE DEGLI SPRECHI ANCHE L’EVASIONE DAL TICKET E I MACCHINARI POCO UTILIZZATI, LE CONFEZIONI DI FARMACI USATI SOLO IN PARTE E I CONTROLLI MEDICI PRESCRITTI SENZA MOTIVO
Una montagna di esami e visite inutili, decine di piccoli ospedali che non servono, evasione del ticket, macchinari poco utilizzati.
Il sistema sanitario italiano produce sprechi, miliardi che se ne vanno per problemi organizzativi e di gestione.
Il nuovo ministro alla Salute Renato Balduzzi si trova di fronte un quadro critico, mentre le Regioni si lamentano per un Fondo sanitario che non cresce quanto vorrebbero ed è più basso di quelli di parte degli altri Paesi europei. Con le pillole sfuse risparmiati 700 milioni
Antibiotici usati 5 giorni e poi messi nell’armadietto del bagno per non essere mai più ripresi.
Se si potessero acquistare in farmacia solo il numero di compresse necessarie al trattamento si risparmierebbero almeno 700 milioni di euro.
Molti più soldi resterebbero nelle casse delle Regioni (circa 2,5 miliardi) se si potessero fare gare non solo tra medicine con lo stesso principio attivo ma anche tra prodotti diversi dallo stesso risultato terapeutico, ad esempio l’abbassamento della pressione.
Macchinari più attivi per ridurre le attese
Nelle strutture pubbliche e convenzionate le apparecchiature per gli esami non sono utilizzate come dai privati.
Le macchine, stima la Società italiana di radiologia medica, lavorano al 70% del loro potenziale.
Non sfruttarle al massimo porta ad un maggiore costo di esercizio, quindi ad una spesa inutile. Si stima che solo per tac, risonanze e ecografie si potrebbero risparmiare 350mila euro.
Farle lavorare al massimo, ovviamente, porterebbe anche a un vantaggio non economico: la riduzione dei tempi d’attesa.
Il 90% dei medici fa controlli inutili
Sono milioni gli esami inutili prescritti ogni anno dai medici. Risonanze al posto di lastre, molto meno care, “check-up” senza senso, visite dallo specialista che non servono. L’inappropriatezza è uno dei più grandi problemi per il sistema sanitario.
E’ legato anche alla medicina difensiva, praticata, secondo una recente ricerca dell’università Milano Bicocca, dall’80-90% dei medici, che ordinano esami principalmente per ridurre il rischio di contenzioso legale.
L’inappropriatezza vale 5 miliardi.
Spesa sotto controllo più spazio ai generici
La spesa per i farmaci nel nostro paese è l’unica, in sanità , rimasta praticamente costante negli ultimi dieci anni. Ci sono però ancora margini di risparmio, come ad esempio i circa 2 miliardi che non verrebbero spesi dal sistema sanitario se le Asl si organizzassero per acquistare da sole i farmaci generici in grandi quantità , quindi strappando prezzi migliori, e li distribuissero poi alle farmacie.
Il costo finale sarebbe molto inferiore da quello attuale per le casse delle Regioni.Emergenza infermieri impiegati in esubero
Il sistema sanitario va incontro a problemi di carenza di medici, perchè sono di più quelli che vanno in pensione rispetto a quelli che escono dalle scuole di specializzazione, e anche di infermieri.
Il personale amministrativo delle Asl, però, sarebbe in eccesso. Il 20% potrebbe essere tagliato, secondo le stime del sindacato dei medici di famiglia Fimmg.
L’operazione porterebbe a un risparmio tra 1 miliardo e 1,5 miliardi di euro.Errori in corsia danni milionari
In Italia ogni anno i cittadini denunciano 34mila danni subiti in ospedale o negli studi medici.
Si va dalle cadute in corsia allo smarrimento di protesi, dagli errori dei camici bianchi alle infezioni. Gli esperti di rischio clinico stimano che almeno il 50% dei cosiddetti eventi avversi possano essere prevenuti ed evitati.
Così si risparmierebbero almeno 600 milioni di euro di risarcimento danni da parte delle assicurazioni, che ovviamente farebbero abbassare i premi pagati dalle Asl
Viaggi di speranza ma a caro prezzo
Sono tantissimi gli italiani che si spostano per curarsi, soprattutto dal sud al nord, dove ci sono strutture sanitarie migliori.
La Regione di provenienza versa il valore della prestazione a quella a cui si è rivolto il paziente.
La somma di tutto il denaro sborsato per la “mobilità ” è 4 miliardi, di cui 3 sborsati dalle amministrazioni meridionali.
Se si riducessero gli spostamenti forse non si recupererebbero tutti i soldi ma ci sarebbe comunque un risparmio, per il sistema pubblico e per le famiglie costrette ad affrontare i viaggi.
Basta micro-ospedali valgono 4,5 miliardi
In Italia il 2% dei posti letto, circa 5mila, si trovano in piccoli ospedali.
Circa 60 strutture che costano tanto e producono pochissima assistenza. Sono ritenuti inutili da tutti ma nessuno trova il coraggio di chiuderli o riconvertire l’attività .
Si tratta di uno dei tanti sprechi di un sistema ospedaliero dove le strutture non sono in rete, i ricoveri sono troppo lunghi e si fa poco il day hospital e la day surgery.
Si stima che razionalizzando tutto il settore si potrebbero risparmiare 4,5 miliardi di euro.
I ticket, sia quelli “storici” che quelli introdotti di recente dalle Regioni su richiesta del Governo, sono a rischio evasione.
Prendendo in considerazione solo quello in vigore da più anni si stima che ci sia un numero consistente di falsi esenti che accedono a visite ed esami gratuitamente perchè autocertificano un reddito familiare inferiore a 36.151 euro e un’età superiore ai 65 anni o inferiore ai 6.
Se si facessero controlli serrati si potrebbe recuperare circa 1 miliardo di ticket non pagati.
Michele Bocci
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