STRAGE DI BRINDISI: “C’E’ IL PRIMO INDAGATO, E’ UN MILITARE IN PENSIONE”
LA PERSONA FINITA SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI SEMBRA COINCIDERE CON IL PROFILO DEL KILLER: E’ UN EX MILITARE GIA’ MEMBRO DI UN CORPO D’ELITE… OGGI IN PENSIONE, C’E’ CHI DICE ABBIA PROBLEMI PSICOLOGICI…SI FA LARGO L’IPOTESI DI UN COMPLICE
La foto-sequenza che precede l’esplosione: un volto sfocato, un uomo di mezza età , vestito dignitosamente, circa 50 anni.
Altro? Probabilmente un problema alla mano destra. S’intuisce che la muove a fatica. Da qui l’ipotesi di un complice.
Questo il primo fronte, mentre il secondo fronte dell’inchiesta, che tenta di fare luce sulla strage dell’istituto Morvillo (ore 7.45 di sabato l’esplosione di tre bombole del gas strazia il corpo di Melissa), fissa una probabile svolta rilanciata dalla Gazzetta del Mezzogiorno: c’è un indagato.
Un piccolo passo avanti, dunque, frutto del lavoro degli investigatori che nella notte tra domenica e lunedì hanno effettuato centinaia di perquisizioni.
Ne sono usciti dieci sospetti. Su due di loro si concentra l’attenzione.
Di questi, secondo fonti locali, uno è finito sul registro degli indagati. Ancora ignota l’accusa. Ma certo, se le immagini del filmato coincidessero con il supersospetto, sarebbe solo questione di ore per conoscere nome e cognome del killer.
L’accelerazione delle indagini è avvenuta grazie a quelle immagini immortalate dalla telecamere anti-racket di un chiosco di bibite.
Queste, sfocata e poco chiare, rimandano la sagoma di un uomo di mezza età . Lui, sulla scena del delitto, si muove con apparente tranquillità . Sembra sapere quello che deve fare. A fianco si intravede una bombola di gas. Il filmato dura poco.
Cinque minuti: dalle 7 e 40 al minuto dell’esplosione. Gli investigatori, giunti sulla scena del crimine, hanno ricostruito quasi subito l’innesco: detonatore volumetrico, azionato con telecomando.
Da qui l’identikit del killer: un ex militare, un perito o comunque qualcuno che ha buone conoscenze di elettronica.
Tutto questo introduce la persona indagata che c’è, ma in pochi, ora, hanno voglia di parlarne. Forse per scaramanzia.
Si tratta, sostengono sempre fonti locali, di un militare brindisino da tempo in pensione e con qualche problema psicologico.
Nel suo passato l’appartenenza a un corpo d’elite. Diverse le missioni all’estero. Un profilo che potrebbe coincidere con quello dello stragista definito “un lupo solitario in guerra con il mondo” .
L’uomo è stato prelevato dalla Digos durante la notte.
Gli investigatori sono arrivati nella sua abitazioni con una convinzione in tasca: l’ex militare sembra coincidere con l’uomo immortalato dalle telecamere.
Di più: anche lui ha buone conoscenze elettroniche. Non solo sembra avere una corporature e un’età del tutto coincidenti con la foto-sequenza resa nota ieri.
L’ex ufficiale così è stato ascoltato fino alle sette del mattino di domenica. Interrogatorio segretato. Nulla si sa. Emergono, invece, particolari dalla perquisizione nella sua casa.
Qui la Digos ha trovato materiale definito “interessante”. Come alcuni opuscoli per fabbricare ordigni in maniera artigianale.
Insomma, tramontata la pista mafiosa, con i capi della Sacra Corona Unita che addirittura si mettono a disposizione per catturare il killer, resta in campo solamente lo scenario del pazzo isolato.
Il cui volto già s’intravede, ma il cui movente resta nascosto, probabilmente intrappolato in una psiche distorta.
Oggi, intanto, nella chiesa madre di Mesagne si terranno i funerali di Melissa Bassi. Saranno esequie solenni con la partecipazione di autorità di governo. P
otrebbe non partecipare la madre di Melissa, la signora Rita, che è stata colta da malore sabato quando ha appreso la notizia della morte della sua unica figlia ed è stata ricoverata al locale ospedale.
E’ ancora molto scossa, non ha accettato la perdita ed è seguita da psicologi.
A Mesagne, così come a Brindisi, anche oggi è lutto cittadino.
Sono stazionarie, intanto, le condizioni delle cinque studentesse ferite, tutte di Mesagne.
Veronica, la più grave, ricoverata all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, ieri ha ripreso conoscenza due volte ed è stato un sollievo per i familiari. I medici, però, ripetono che le sue condizioni sono ancora critiche.
Lievissimi miglioramenti per le ragazze ricoverate all’ospedale “Perrino” di Brindisi dichiarate dai medici “in condizioni stazionarie”.
Si stanno riprendendo le due ragazze ricoverate in Chirurgia Plastica (una delle due è Vanessa, la sorella maggiore di Veronica).
Per le due ragazze ricoverate al Centro Grandi Ustioni condizioni pure “stazionarie” e la prognosi resta riservata.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply