SVOLTA NELLE INDAGINI: ECCO LA FOTO DELL’ATTENTATORE IN MANO AGLI INQUIRENTI
IL KILLER RIPRESO DALLE TELECAMERE MENTRE PREME IL TELECOMANDO… LA PROCURA: “VOLONTA’ STRAGISTA”
Pubblichiamo un’immagine del presunto autore dell’attentato di Brindisi, ripreso nel momento in cui starebbe attivando il telecomando che ha innescato la bomba alla scuola Morvillo-Falcone.
Il fotogramma proviene dal video a disposizione degli inquirenti, di cui ha parlato stamani il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli.
“Sono immagini terribili”, ha commentato il procuratore, spiegando che ritraggono un uomo in giacca, di età presunta di 50-55 anni, che alle 7:37 provoca l’esplosione.
Abbiamo sfocato i tratti del volto dell’uomo – qui ritratto in apparenza con una mano in tasca mentre esegue l’attentato – per non compromettere le indagini in corso mirate a identificarlo.
Si stringe dunque il cerchio attorno all’attentatore di Brindisi, che con una bomba che ha dilaniato la vita di Melissa e di altre sei studentesse rimaste ferite.
Secondo inquirenti e investigatori è stato un gesto «isolato» ma con una chiarissima «volontà stragista» e non per forza eversiva, un gesto «individuale» che nulla a che fare con la criminalità organizzata locale e ancor meno con l’anarco-insurrezionalismo, ma ancora dal movente oscuro. La svolta è arrivata dalle immagini registrate da una telecamera nei pressi della scuola.
Immagini che «ci siamo andati a prendere», dice il procuratore capo Marco Dinapoli sottolineando che gli investigatori hanno lavorato a testa bassa per raccogliere tutti quegli elementi che vanno raccolti subito altrimenti sarebbero andati perduti.
In quel video, ha spiegato, c’è l’identikit dell’attentatore, anche se è ancora senza nome.
Un uomo di 55-50 anni, bianco, probabilmente italiano. Ma in quei frame ci sono anche, parole sue, «immagini terribili» in cui si vede l’uomo azionare il telecomando che innesca l’ordigno e attendere il “botto”. Dunque con un significato ben chiaro: voleva la strage e l’ha ottenuta.
LE INDAGINI
Gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le rivendite di bombole e i supermercati della regione, per cercare di capire dove l’uomo possa aver acquistato le componenti dell’ordigno e il cassonetto: una corsa contro il tempo che però, grazie alle immagini estrapolate dal video, potrebbe portare presto risposte positive.
Inquadrato il gesto, resta però da capire il movente. Privato? Professionale? Ideologico? O semplicemente il gesto di un folle? Collegato alla scuola o al nome dell’istituto? O magari con il vicino tribunale?
«Non ci sono elementi per dire che c’era un obiettivo specifico dell’azione – ammette il procuratore – e non necessariamente siamo di fronte ad un atto terroristico», nel senso di un atto eversivo.
Certo, prendendo per buona l’ipotesi del gesto isolato, prosegue, si può pensare ad una «persona arrabbiata e in guerra con il mondo, che si sente vittima o nemico di tutti e che utilizza una simile occasione per far esplodere tutta la sua rabbia».
Una persona che, però, non era proprio sprovveduta, visto che ha confezionato un ordigno che richiede conoscenze di elettronica sopra la media.
E che potrebbe non aver agito da sola, almeno nella fase preparatoria: «Non è impossibile che tutta l’organizzazione sia stata fatta da una persona sola – conferma Dinapoli – anche se non sappiamo allo stato se ha agito una o più persone nella fase organizzativa».
IL FILMATO
Il video che ha dato agli investigatori la chiave per inquadrare un gesto comunque ancora senza movente lo fornisce una telecamera che probabilmente il killer non sospettava di trovare: quella installata su un chiosco che vende bibite, panini e giornali a meno di 20 metri dall’ingresso della scuola.
Proprio di fronte al cancello principale.
Un chiosco senza pretese e che però potrebbe rivelarsi fondamentale per le indagini: la piccola telecamera montata all’angolo più vicino all’istituto e rivolta verso l’altro lato della strada, registra infatti immagini che durano abbastanza per fornire quegli elementi che il procuratore capo di Brindisi Marco Dinapoli definisce «significativi».
Elementi che consentono di «non lavorare più al buio». Soprattutto, registra l’intero minuto che trascorre dall’attivazione dell’ordigno, con un comando a distanza, all’esplosione: sessanta secondi pieni di dettagli.
L’IMMAGINE PUBBLICATA SU LASTAMPA.IT
Nell’immagine che LaStampa.it pubblica in esclusiva c’è un uomo.
Un adulto bianco, molto probabilmente un italiano che potrebbe avere tra i 50 e i 60 anni.
Vestito come un tipo qualunque: giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Non sono ancora le 7.40 e lui è già li.
Il cassonetto «armato» con la bomba è dall’altra parte della strada, pronto ad esplodere.
Portato, sembrerebbe, poco prima delle 3 di notte.
Gli investigatori stanno lavorando anche su quest’aspetto perchè la donna che ha raccontato di aver visto qualcuno proprio attorno a quell’ora, non avrebbe riconosciuto la persona nel video come la stessa che si sarebbe mossa verso la scuola di notte con il cassonetto.
È probabile, ed è questa l’ipotesi che prevale tra gli inquirenti, che il testimone abbia avuto difficoltà a ricordare i dettagli di una persona vista in piena notte e per pochi secondi, ma non possono escludere che il killer possa aver avuto un complice. O più d’uno.
Resta il fatto che, alle 7.40, il cinquantenne è pronto a mettere in pratica il suo piano di morte.
Nel video si vede l’uomo appoggiato al muro, sul lato del chiosco più lontano dalla scuola, armeggiare con una specie di telecomando: è il meccanismo che attiva l’ordigno.
Si tratta, ha spiegato Dinapoli, di un congegno volumetrico, uno di quelli che una volta attivato si innesca al passaggio delle persone. «È qualcuno – afferma Dinapoli – che conosce l’elettronica. Il congegno non è particolarmente complesso, ma è di difficile fattura per chiunque sia a digiuno di nozioni di elettronica».
IL LUTTO
In attesa degli sviluppi, domani a Brindisi è il giorno del dolore.
Alle 16.30, nella chiesa madre di Mesagne, si svolgeranno i funerali di Melissa Bassi, alla presenza del premier Mario Monti – che è rientrato anticipatamente dagli Stati Uniti – e del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, che domani mattina assieme alla collega Paola Severino presiederà un vertice in prefettura.
(da “La Stampa”)
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