SU FITTO SALTA TUTTO, SOCIALISTI E VERDI SI RIFIUTANO DI VOTARE L’ITALIANO COME VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
IL GRUPPO S&D PROPONE DI VOTARE PRIMA I CANDIDATI VICEPRESIDENTI DI PPE, SOCIALISTI E RENEW, CHE FANNO PARTE DELLA “MAGGIORANZA URSULA” (A DIFFERENZA DEL GRUPPO ECR, DI CUI È MEMBRO FRATELLI D’ITALIA), LASCIANDO PER ULTIMO FITTO: COSÌ SI NEUTRALIZZEREBBE IL POTERE DI VETO DEL PPE SUI CANDIDATI DI SINISTRA E MACRONIANI … IL FRANCESE GLUCKSMANN: “UNA LINEA ROSSA È UNA LINEA ROSSA, E QUESTO VALE PER LE ALLEANZE CON L’ESTREMA DESTRA”
“Si votino prima i 5 candidati vicepresidenti di Ppe, Socialisti e Renew, poi si parlerà della nomina di Raffaele Fitto”: è questa, a quanto si apprende da diverse fonti parlamentari socialiste, la linea con la quale il gruppo S&D si è presentato all’incontro con la presidente della Commissione Ue assieme ai leader del Ppe e di Renew.
I Socialisti, come anche i Liberali, chiedono una revisione al ribasso delle deleghe del candidato commissario ungherese Oliver Varhelyi.
“Una linea rossa è una linea rossa, e questo vale anche per le alleanze con l’estrema destra”. Lo ha detto l’eurodeputato socialista francese Raphael Glucksmann uscendo dalla riunione di gruppo dei socialisti a Bruxelles. “Parlo esattamente di questo”, ha continuato Glucksmann rispondendo alla domanda se questo valesse anche per la vicepresidenza esecutiva della Commissione a Fitto.
L’accordo tra Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi sulle audizioni dei nuovi commissari è saltato “lunedì sera”, quando i Socialisti hanno detto a Manfred Weber, numero uno del Ppe, che Raffaele Fitto e Oliver Varhelyi, il candidato ungherese, loro non li avrebbero votati. Lo spiegano fonti parlamentari a Bruxelles.
A quel punto, Weber avrebbe deciso di mettere in stand-by anche la nomina di Teresa Ribera, la candidata spagnola alla vicepresidenza, che deve ancora essere ascoltata dalle Cortes sulle alluvioni che hanno devastato la provincia di Valencia, che pure è governata dal Partido Popular.
Per il Ppe, “è importante che i commissari non abbiano ombre” per via del loro operato in patria, quindi il passaggio di Ribera nel Parlamento spagnolo viene considerato importante. Ai Popolari i Conservatori in Parlamento servono, perché hanno bisogno di una sponda per poter temperare i testi del Green Deal
Per i Popolari, prendersi sulle spalle la responsabilità di votare per Fitto e per Varhelyi insieme alle destre, secondo questa versione, avrebbe consegnato nelle mani dei Socialisti un formidabile argomento polemico. Nella riunione di gruppo di oggi alcuni coordinatori Ppe nelle commissioni, in particolare tedeschi, avrebbero espresso qualche perplessità sulla linea tenuta da Weber, perché temono che questo stallo possa mettere a rischio l’insediamento della nuova Commissione.
“I giochi politici irresponsabili e miopi del Ppe mettono in pericolo l’alleanza democratica di questa Assemblea. Il Ppe, volendo disperatamente formare alleanze senza scrupoli con l’estrema destra, mina il processo democratico di valutazione delle competenze dei candidati commissari. La loro politica da quattro soldi e le loro manovre oscure stanno creando una destabilizzazione dannosa nelle istituzioni dell’Ue in un momento in cui il contesto internazionale e’ diventato sempre piu’ ostile all’integrazione europea”. Lo afferma la co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Terry Reintke, in una nota. “Parti rilevanti del Ppe sono diventate totalmente inaffidabili e divisive.
Questo atteggiamento contrasta fortemente con la nostra posizione, che e’ stata chiara fin dall’inizio a tutti gli attori: il portafoglio del commissario Varhelyi deve essere riorganizzato e la vicepresidenza esecutiva deve essere ritirata da Fitto”, aggiunge Reintke. “La maggioranza democratica pro-europea e’ stata messa in pericolo dalla sconsiderata insistenza del Ppe nel sostenere un candidato di estrema destra che non e’ adatto a diventare vicepresidente esecutivo.
Raffaele Fitto ha chiaramente dimostrato di non sostenere i valori dell’Unione europea e, nel corso della sua audizione, ha mostrato una completa mancanza di competenza e di interesse per gli argomenti trattati nel suo portafoglio”, sostiene Bas Eickhout, co-presidente del gruppo.
“Sin dall’inizio di questo nuovo mandato, noi del gruppo dei Verdi abbiamo espresso il desiderio di partecipare a una maggioranza democratica costruttiva. Votando per la rielezione di Ursula von der Leyen a capo della Commissione, abbiamo permesso che fosse eletta da una maggioranza europeista radicata nei valori democratici. Invitiamo tutti i gruppi democratici a tornare al tavolo dei negoziati e a trovare un compromesso che garantisca la possibilita’ di mettere in moto la Commissione”, conclude Eickhout.
(da agenzie)
Leave a Reply