SUCCESSO DI FINI NEGLI USA: PER GLI AMERICANI E’ “UOMO DEL POPOLO E LEADER DEI DIRITTI CIVILI”
AL RICEVIMENTO IN SUO ONORE, I DEPUTATI FANNO LA FILA PER CONOSCERLO…LA PELOSI ESPRIME “GRANDE AMMIRAZIONE PER LA SUA LEADERSHIP E IL SUO FORTE IMPEGNO PER I DIRITTI CIVILI”… L’AMMINISTRAZIONE AMERICANA STA FACENDO UN INVESTIMENTO POLITICO SU QUELLO CHE POTREBBE ESSERE UN DOMANI IL LORO INTERLOCUTORE IN ITALIA
Fini sta ben attento a farsi sfuggire anche una mezza parola che possa sembrare una presa di distanza dal governo e quando esce dall’incontro con Joe Biden, il vice di Obama, ci tiene a far sapere che la “Casa Bianca ha apprezzato le parole di Berlusconi sull’Iran”.
Il presidente della Camera in questo mantiene il suo stile: “Quando un uomo delle istituzioni va all’estero i distinguo li lascia a casa: si va a rappresentare l’Italia”.
Lasciando quasi valutare ai giornalisti se anche altri si comportano così, tenendo distanti le polemiche politiche italiane.
Che Fini goda ormai di ampio consenso presso la Amministrazione americana lo dimostra anche qualche piccolo dettaglio: l’ultimo faccia a faccia tra Hillary Clinton e Franco Frattini è durato 10 minuti, quello tra Fini e Joe Biden si è protratto un’ora e alla fine sono dovuti entrare gli uomini dello staff di Biden a ricordargli che era atteso per un’altra riunione.
Ai democratici e in generale agli americani Fini piace: al ricevimento in suo onore alla Biblioteca del Congresso, i deputati hanno fatto la fila per conoscerlo personalmente.
Nancy Pelosi, la speaker democratica della Camera bassa, lo tratta ormai da amico personale e ha addirittura fatto tirar giù dal pennone di Capitol Hill la bandiera a stelle e strisce per fargliene dono, un privilegio riservato a pochi. John Kerry, presidente della Commissione esteri del Senato e padrino politico dell’ambasciatore a Roma, David Thorne, si è intrattenuto a lungo con Fini a colazione.
La Pelosi lo incontra due volte in due giorni e lo definisce “un uomo del popolo” ed esprime “grande ammirazione per la sua leadership e il suo forte impegno per i diritti civili”.
Fini coglie l’occasione per sottolineare che “nelle vene della Pelosi scorre sangue italiano e questo è la dimostrazione di come una politica di piena integrazione degli immigrati possa portare ai più alti livelli della società “.
E quando la Pelosi, che gestisce il dossier Italia per conto di Obama, si dice convinta che “l’amicizia tra Usa e Italia crescerà con la leadership del presidente Fini”, lui la guarda persino un po’ imbarazzato.
D’altronde il settimanale “The Nation” , la bibbia dei liberal americani, lo ha definito “il leader più lungimirante, responsabile e democratico della destra italiana”, su cui è evidente ormai che l’amministrazione americana sta facendo un investimento politico per colui che un domani potrebbe essere il loro interlocutore.
Al di là di ogni valutazione futura, consoliamoci in ogni caso col fatto che per una volta all’estero non abbiamo fatto brutta figura.
E non abbiamo neanche raccontato barzellette, costringendo gli interlocutori a ridere per educazione.
Leave a Reply