SULLE TRACCE DI CHI HA DIFFUSO LA BUFALA RAZZISTA SUI BAMBINI MORTI NEL MARE LIBICO
UN PHOTOSHOP USATO PURE MALE PER NEGARE L’ANNEGAMENTO DEI TRE BIMBI CAUSATI DAL TARDIVO INTERVENTO DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA E DAL DIVIETO DELL’ITALIA DI FAR OPERARE LA ONG SUL POSTO
Nemmeno di fronte a tre bambini morti si ferma la criminalità razzista.
Sta circolando in queste ore online un’immagine taroccata volta a dimostrerare come la foto del bambino migrante morto annegato due giorni fa per l’affondamento di un gommone sia in realtà un fotomontaggio, girato in uno studio di posa, con un bambolotto.
Il testo recita: “Ecco svelata la falsa messa in scena delle ONG DI SOROS, una vergogna”. Ovviamente di falso c’è solo il fotomontaggio.
Oltre a vedersi ad occhio nudo che il fotomontaggio è quello sopra – ed è fatto veramente male – quell’immagine non è unica, esiste una serie come dimostrazione che non c’è nessun complotto.
Le foto sono dell’agenzia francese France Presse e raccontano solo quello che è successo e l’Unhcr conferma la tragedia.
Una fake news allucinante, messa in giro artatamente da qualche pendaglio da forca perchè le foto non sorreggono la narrazione razzista.
C’è tutto il campionario della bufala, compresa l’attribuzione a Soros, il finanziere associato alle più svariate teorie complottiste contemporanee – come quella della sostituzione etnica – nemico dei sovranisti di ogni latitudine, entrato nelle cronache politiche recenti italiane anche per uno scontro con Salvini (ha accusato il leader leghista di legami sospetti con Putin)
Attenzione: non conta l’opinione politica in questo caso. Quello che una società non può e non deve accettare è che si passi per falsa una cosa vera, verissima, drammatica.
Nell’era del web e dei social network è un andazzo più che pericoloso
Il primo fotomontaggio è stato fatto (con tanto di firma sulla foto) da un profilo Facebook che ha 1000 account che ne seguono gli aggiornamenti ed è un corollario di complottismo, poteri forti, bufale a sfondo razzista
Il fotomontaggio è firmato da lui, ma di questa bufala sui bambini nella sua pagina non c’è traccia. “È stata cancellata da Facebook”, ci conferma in una chat.
Poi aggiunge. “L’altra foto si vede che è un fotomontaggio. Per il resto pure a me può capitare di inciampare in qualche bufala purtroppo, a tutti può capitare. Quando indago e poi vedo che è un fake di solito elimino, sennò poi perdi pure credibilità “.
E la foto dei bambini? “Se è tutto vero… beh, che chi abbia causato una cosa del genere paghi, ma paghi di brutto”.
Del primo account che invece avrebbe caricato (secondo quanto si riesce a ricostruire attraverso altri account Facebook) il presunto studio fotografico in cui la finta bufala sarebbe stata confezionata preferiamo invece non rivelare il nome fino a quando non saremo certi che l’abbia condivisa davvero e poi cancellata.
Al momento, sull’account di questa persona non c’è traccia di quell’immagine. L’abbiamo poi noi trovata postata pubblicamente da altri due account Facebook (e su un gruppo) oltre che su Twitter. Ma non possiamo sapere se e quanti account privati la stiano condividendo. Alcuni commenti sono allucinanti e ve li risparmiamo.
(da “La Repubblica”)
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