“TACI E DIGIUNA”: SALVINI FAREBBE MEGLIO A RIPASSARSI LE NORME A TUTELA DEI DETENUTI, PRESTO GLI SERVIRANNO
CESARE BATTISTI HA GLI STESSI DIRITTI DI TUTTI I DETENUTI, SE HA RAGIONE O TORTO LO STABILISCE L’AUTORITA’ COMPETENTE NON IL TRIBUNALE DEI SOVIET SOVRANISTI… E SENTIRGLI DARE DEL COMUNISTA DA UN EX COMUNISTA FA RIDERE
Viene servito poco cibo e di scarsa qualità : questo il contenuto del ricorso presentato al tribunale di Sorveglianza di Cagliari dall’ex latitante Cesare Battisti detenuto nel carcere di Massama a Oristano dove, ancora in regime di isolamento, sta scontando i due ergastoli cui è stato condannato per quattro omicidi commessi alla fine degli anni Settanta.
Questo regime alimentare metterebbe a rischio la già minata salute dell’ex terrorista. L’ex militante dei Pac, Proletari armati per il comunismo, soffre infatti di diverse patologie. Il poco cibo che gli viene somministrato in cella non sarebbe adeguato al suo stato di salute. Così Battisti, assistito dall’avvocato Gianfranco Sollai, ha presentato un reclamo in cui ha richiesto ulteriori esami clinici per ottenere pasti adeguati.
“Gli altri detenuti di Massama hanno la possibilità di cucinare, mentre lui no, perchè è in isolamento e, dunque, non può che servirsi dei cibi preconfezionati che passa la struttura”, ha precisato il difensore di Battisti.
L’avvocato Sollai ha già depositato la richiesta per ottenerne l’uscita dal regime di isolamento che il suo assistito avrebbe dovuto scontare solo per sei mesi, ma ancora in corso per carenze strutturali.
“Io capisco che queste considerazioni non facciano piacere all’istituto e probabilmente non è neanche colpa della struttura, ma le devo fare perchè sto male”, ha detto Battisti davanti ai giudici della Sorveglianza, come a rimarcare quanto sottolineato dal suo difensore, ovvero che “non si tratta di un capriccio ma di una questione di salute”.
“Battisti – spiega Sollai – si trova suo malgrado in isolamento forzato, per mancanza di spazi adatti alla sua situazione di alto sorvegliato di tipo 2. Il regime di isolamento per lui è scaduto formalmente il 14 luglio dello scorso anno e, nonostante le nostre richieste, ancora vive di fatto isolato, senza poter fare alcune attività ricreativa nè socializzare. A questo si aggiunge il problema dei pasti, perchè noi siamo quello che mangiamo e se la qualità del cibo è scarsa, ne va della nostra salute. Per questo abbiamo chiesto un controllo sulle condizioni di Battisti e, laddove venisse accolta la nostra richiesta, dovrà essere prevista per lui una dieta differente”.
Dopo il reclamo è intervenuto anche l’avvocato Paolo Mocci, garante comunale per i diritti delle persone private della libertà personale di Oristano: “Cesare Battisti non dovrebbe scontare la pena a Massama. Per il suo caso – un livello 2 di alta sicurezza- nel carcere oristanese non c’è l’assistenza carceraria adeguata”.
E continua: “È come per il ricovero in un reparto diverso da quello di cui si ha bisogno. È chiaro che l’assistenza viene assicurata, ma non può essere adeguata”.
Sul caso è intrervenuto anche Matteo Salvini: “Assassino comunista si lamenta del menù in carcere? Taci e digiuna, vigliacco” ha commentato il segretario leghista Matteo Salvini
La decisione sul reclamo verrà assunta nei prossimi giorni e presto dovrebbe essere fissata anche l’udienza sul regime di isolamento.
Sul caso è intrervenuto anche Matteo Salvini: “Assassino comunista si lamenta del menù in carcere? Taci e digiuna, vigliacco” ha commentato il segretario leghista Matteo Salvini.
Sarà opportuno ricordare all’insigne giurista tredici anni fuori corso:
1) Che un assassino sia “comunista”, nazista, sovranista, capitalista non comporta alcuna variazione delle norme penali.
Che la legge sia “uguale per tutti” lo insegnano al primo anno di giurisprudenza. Fa sorridere l’accentuazione ideologica del detenuto da parte di chi si è a suo tempo definito “comunista padano” e due giorni fa ammiratore del segretario del Pci, nonchè erede dell’elettorato “comunista”.
2) “Taci” non è previsto dal codice: le norme penitenziarie prevedono che se un detenuto ha rimostranze da fare o diritti da rivendicare puà farlo nelle forme previste.
Non siamo ancora nel regime di Al Sisi e di altri cari ai sovranisti.
3) “Digiuna” è consigliabile a chi è sovrappeso e a chi la pancia traborda dai pantaloni, non a un detenuto che rivendica una dieta particolare per patologie specifiche, ovviamente da dimostrare a chi di dovere (non ai politici)
4) Il detenuto Battisti avrebbe dovuto scontare il regime di isolamento per sei mesi, il termine è scaduto da un anno, come ricorda il suo legale.
Se fosse stata rispettata la norma, avrebbe potuto cucinarsi da solo in base alle sue necessità di dieta specifica.
La carenza è dello Stato che non l’ha trasferito altrove.
5) Occorre sempre ricordare che il rispetto delle leggi e delle norme penitenziarie sono a garanzia di tutti, sia di chi attualmente sconta una pena sia di chi prossimamente usufruirà , se condannato, delle medesime strutture.
E in quel caso difenderemo anche il suo diritto a pasti adeguati alle sue condizioni di salute.
Perchè questo è essere di destra e non sovranisti.
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