TAGLI FINANZIARIA: PROTESTANO ANCHE GLI ITALIANI ALL’ESTERO, A RISCHIO CULTURA E SALUTE PER GLI EMIGRATI INDIGENTI
RISORSE RIDOTTE DA 60 A 29 MILIONI: SI COMPROMETTE LA POSSIBILITA’ DI MANTENERE UN LEGAME CON LE PROPRIE RADICI CULTURALI…PRIVATI DELL’ASSISTENZA I SETTANTENNI ITALIANI INDIGENTI CHE VIVONO AL’ESTERO E IN NAZIONI DOVE L’ASSISTENZA SANITARIA E’ A PAGAMENTO
Alcune settimane fa c’è stata la denuncia della “Dante Alighieri”, l’istituto che promuove nel mondo la lingua e la cultura italiane.
Ma i tagli che riguardano gli italiani all’estero non si limitano alla cultura, colpiscono anche il welfare, gli anziani che vivono in condizioni di indigenza, ai quali viene di fatto negata l’assistenza medica: è per questo che i rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’estero hanno deciso di scendere in piazza e hanno chiesto di essere ricevuti dal governo.
Richiesta che in effetti può suonare un po’ strana, visto che il CGIE è un ente pubblico, istituito con legge dello Stato e presieduto da un ministro della Repubblica, il titolare degli Esteri Franco Frattini.
Ma i consiglieri hanno ritenuto di non avere alternative, dal momento che “dal 2009 ad oggi le risorse per l’emigrazione sono passate da 60 milioni di euro a 29 milioni”.
“In questo modo si compromette la possibilità stessa di una politica a favore dei quattro milioni di italiani di cittadinanza e le decine di milioni di oriundi italiani”.
Per i figli degli emigranti, cioè, magari serenamente inseriti nel Paese dove vivono, l’unica possibilità di manterene un legame con la lingua e la storia dei propri genitori o dei propri nonni è rappresentata proprio dalla scuola italiana, dagli istituti di cultura.
Tagliarne le risorse significa, di fatto, recidere le radici.
“In particolare i tagli infieriscono sulle spese per la diffusione della lingua e cultura italiana e compromettono la possibilità di rafforzare i legami con i giovani italiani e di origine italiana che vogliono rafforzare i rapporti con l’Italia e salvaguardare le loro radici e la loro identità storica e culturale”.
Ma non si tratta solo di cultura: sono stati tagliati infatti, segnala il CGIE, i fondi destinati alla spesa sanitaria a favore dei cittadini italiani con oltre 70 anni e che vivono all’estero in condizioni di indigenza, un taglio che li condanna ad essere privati dell’assistenza, se vivono in Paesi dove la sanità è completamente a pagamento.
Il CGIE chiede pertanto al Parlamento il ripristino di “un’adeguata dotazione finanziaria al capitolo italiani nel mondo”, e un passo indietro sul progetto di ridimensionamento dei consolati.
Richieste che non tengono conto della crisi?
Tutto sommato sostenere gli italiani all’estero, significa continuare a giocare un ruolo importante nella globalizzazione per il quale è imprescindibile la diffusione della conoscenza della storia e della cultura del nostro Paese.
Evidentemente a questo governo di pseudo-destra la cosa non interessa.
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