TESI DI DOTTORATO COPIATA, IN GERMANIA IL MINISTRO DEGLI ESTERI SI DIMETTE, IN ITALIA CON UNA LAUREA FANTASMA IL LEGHISTA BELSITO CONTINUA A FARE IL SOTTOSEGRETARIO
DOPO LE ACCUSE DI PLAGIO RIVELATE DALLA STAMPA, IL MINISTRO GUTTEMBERG SI E’ DIMESSO PER DIGNITA’ DA OGNI INCARICO…IN ITALIA DA MESI IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO SI RIFIUTA DI MOSTRARE LA LAUREA FANTASMA CHE DICHIARA DI AVER CONSEGUITO, MA NESSUNO GLI CHIEDE LE DIMISSIONI
Il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, da giorni in difficoltà in seguito alle accuse di plagio della sua tesi di dottorato, ha annunciato questa mattina le dimissioni da ogni incarico politico.
Come aveva anticipato la Bild nella sua edizione online, il ministro ha comunicato la sua decisione in una conferenza stampa questa mattina.
L’esponente Csu, partito fratello della Cdu, aveva già – secondo Bild – presentato le dimissioni alla cancelliera Angela Merkel.
Dopo le accuse affiorate nelle scorse settimane, l’ateneo di Bayreuth, dove il giovane ministro aveva ottenuto il suo dottorato in diritto internazionale, aveva aperto un’inchiesta dando due settimane di tempo a Guttenberg per fare chiarezza.
Nel frattempo il titolare della Difesa aveva rinunciato, seppure “temporaneamente”, al titolo accademico.
Trentanovenne, popolarissimo e in ascesa, vera star del governo Merkel, Guttenberg era considerato uno dei politici in campo conservatore di maggiore peso e carisma, proprio grazie alla sua immagine di onestà ed integrità , ed un possibile futuro candidato per il cancellierato.
E’ finito improvvisamente nella bufera dello scandalo copygate a metà febbraio, quando un professore di diritto, Andreas Fischer-Lescano, lo ha accusato su un quotidiano di “plagio sfacciato” perchè numerosi passaggi
della sua tesi di dottorato di 475 pagine erano quasi identici a testi precedentemente pubblicati da altri autori.
Accuse che il ministro, appoggiato dalla Merkel, aveva respinto.
Dopo le rivelazioni, l’opposizione era partita all’attacco, chiedendone le dimissioni se le accuse di plagio fossero state provate.
Termina così in maniera drammatica la vicenda nata dalla scoperata che il ministro della difesa aveva copiato gran parte della sua tesi di dottorato.
Sulla vicenda era intervenuto di nuovo anche il presidente del Bundestag, il conservatore Norbert Lammert (Cdu), che già nei giorni scorsi era stato critico nei confronti di Guttenberg: il caso, aveva detto lunedì al quotidiano Mitteldeutsche Zeitung, rappresenta un «chiodo nella bara della fiducia nella nostra democrazia».
Parole forti, che erano seguite alla pubblicazione di una lettera aperta indirizzata alla Merkel e firmata da circa 23 mila tra accademici, dottorandi e semplici cittadini: nella missiva si criticava la gestione della cancelliera, che fa una «parodia» del dottorato di ricerca.
Se fino alla settimana scorsa Guttenberg era stato assediato solo dalle forze politiche d’opposizione, quindi, da oggi la pressione comincia a salire anche all’interno della coalizione di governo.
Se in Germania è sufficiente “aver copiato” una tesi per porre una “questione morale” di incompatibilità con un ruolo politico, in Italia siamo ancora nei pressi del Terzo mondo, senza offesa per i Paesi emergenti.
Ricordiamo il caso del sottosegretario leghista Francesco Belsito, amministratore del Carroccio, che quando ha dovuto presentare il curriculum per un posto nel Cda di una finanziaria della regione Liguria ha indicato di essere laureato in Scienza della Comunicazione.
Salvo dopo due anni, entrando al Governo, indicare nel sito ufficiale del Ministero, una laurea in Scienze Politiche.
E salvo poi ammettere che la prima sarebbe stata conseguita a Malta (e quindi mai riconosciuta in Italia), mentre la seconda in Inghilterra in una non meglio precisata università .
In entrambi i casi il sottosegretario non ha mai esibito la copia della sedicente laurea, nè indicato l’ateneo di provenienza.
In compenso a Genova egli risulta, negli archivi dell’università , come “studi interrotti”.
Nonostante diversi articoli di stampa e interviste, Belsito non ha mai dato prova di essere laureato, rifiutandosi anche di esibire la relativa documentazione.
In Germania sarebbe già stato accompagnato alla porta per falso in atto pubblico, in Italia gestisce un ministero grazie alla Padagna ladrona.
Un bell’esempio di trasparenza.
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