TOR SAPIENZA “LIBERATA” DAI PROFUGHI: ORA POSSONO TORNARE SPACCIATORI, PROSTITUTE E STUPRATORI MADE IN ITALY CON BORGHEZIO AL SEGUITO
FONTI DEL VIMINALE: “RESA ALLA PIAZZA, GRAVE PRECEDENTE”… TRA QUALCHE GIORNO TUTTO TORNERA’ ALLA ANORMALITA’ DEL DEGRADO QUOTIDIANO
Il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Tor Sapienza si comincia a svuotare.
Dopo le ennesime tensioni nel quartiere alla periferia di Roma, con proteste, lanci di bottiglie e urla – “Scendete bastardi, scendete” – da parte di un gruppo di residenti agli ospiti di di via Morandi, è stato deciso il trasferimento dei minori non accompagnati in un altre strutture della Capitale.
A riferirlo per prima una operatrice della cooperativa ‘Il sorriso’, che gestisce il centro.
La conferma è arrivata poi anche dall’assessorato comunale alle Politiche sociali: “Si tratta di un trasferimento e non di uno sgombero – si precisa – pianificato per evitare il generarsi di altri incidenti e per far tornare rapidamente la calma”.
Gli ospiti sono in tutto 83, i ragazzi trasferiti, tutti soli e orfani, sbarcati ad agosto dai barconi del nordafrica, sono 45: 10 di loro stanno seguendo un percorso di semi-autonomia e frequentano un corso professionale per gli altri 35 la situazione è più complessa.
Tra questi anche alcuni italiani in condizioni di grave disagio.
Nel primo pomeriggio i ragazzi sono stati portati via a bordo di alcune auto scortati da volanti della polizia e ci sono state anche lacrime, e commozione degli operatori che gestiscono la struttura prima dell’ultimo arrivederci.
Ma giungevano anche voci di protesta: “Andatevene bastardi”. Sono stati smistati in altri centri cittadini tenuti segreti, ma nessuno nel V municipio teatro degli scontri.
Gli immigrati adulti sono 38 e ospiti del centro da febbraio: sono tutti richiedenti asilo politico (secondo le procedure previste dallo Sprar) e arrivano da Etiopia, Somalia Gambia e Guinee. Loro restano, e verranno alloggiato in un solo piano, quello che non risulta danneggiato.
La decisione di portar via i più giovani è nata soprattutto dopo la nuova protesta di questa mattina.
A far scoppiare la scintilla sarebbe, secondo i residenti, “l’aggressione a una ragazza spintonata stamani da uno straniero”.
Ma anche il rifiuto di far entrare gli immigrati in un bar: “Qui non potete entrare, non è per voi”. E il Campidoglio, che ne è responsabile in quanto minorenni, ha deciso lo spostamento altrove per garantire loro maggiore sicurezza. E per procedere ai lavori nei piani danneggiati
Per gli adulti richiedenti asilo del centro la questione del trasferimento è comunque sul tavolo: se ne sta discutendo, al Comune, in Prefettura e al Viminale.
“Non si può vivere così segregati, senza nemmeno la possibilità di uscire a fumarsi una sigaretta. Ora si stanno trasferendo i minori, poi si cercherà di provvedere anche con gli adulti” si sfoga Gabriella Errico, presidente della cooperativa “Il Sorriso”.
“Trasferiremo anche gli adulti così il centro di accoglienza chiude e alla fine saranno tutti contenti – aggiunge polemicamente – il quartiere ha vinto, Tor Sapienza sarà contenta, e sicuramente saranno risolti tutti i problemi legati a spacciatori, stupratori e travestiti pure”.
Una decisione, quella spostamento dei ragazzi extracomunitari, che suscita non poche perplessità anche negli stessi ambienti del Viminale, dove fonti qualificate fanno notare le possibili conseguenze di una ‘resa’ ai malumori anti-immigrati della piazza, strumentalizzabile da alcune componenti politiche e il rischio di creare un pericoloso precedente, che potrebbe alimentare ulteriori problemi per l’ordine pubblico anche in altre realtà .
A Tor Sapienza le proteste vanno avanti ormai da giorni. Nella notte tra lunedì e martedì i residenti sono scesi in strada in via Morandi contro il centro di accoglienza per rifugiati.
Sono stati lanciati sassi, bruciati cassonetti. E si sono viste anche bande con i cappucci in testa. Da quel momento la tensione è continuata a salire.
La Procura della Repubblica ha avviato un’indagine su quanto accaduto nelle ultime ore. “E’ necessario e urgente che venga fatta chiarezza sulla reale natura e provenienza degli ingiustificabili attacchi subiti dal centro. Roma è capitale dell’accoglienza e rifiuta ogni forma di violenza, razzismo e xenofobia” fanno sapere dal Campidoglio.
Dopo due notti di scontri e paura, anche questa mattina gli abitanti del quartiere romano si erano radunati sotto il centro dei rifugiati scandendo insulti “Se ne devono andare”.
A rafforzare il cordone di sicurezza sono arrivati poliziotti che si sono aggiunti ai carabinieri. La situazione è precipitata quando sono state lanciate bottiglie e pietre contro l’edificio di via Giorgio Morandi, l’ennesimo episodio nel giro di pochi giorni che ha determinato la decisione del trasferimento dei minori per evitare ulteriori tensioni. “Trasferiscono i minori? A questo punto devono andarsene tutti – hanno commentato gli abitanti – Devono proprio chiudere il centro. Sarà una vittoria solamente quando li porteranno via tutti”.
In strada anche Don Marco Ridolfo, parroco della chiesa di San Cirillo Alessandrino in viale Morandi. “Questo quartiere soffre il degrado e l’assenza di sicurezza e non riguarda la comunità di immigrati. Ora si parlerà solo di razzismo e basta ma questo è la punta dell’iceberg – ha detto Don Marco – i problemi sono anche di degrado e scarsa sicurezza: sono legati alla prostituzione, allo spaccio frequente che avviene nella zona, alla scarsa illuminazione. La sera le persone hanno paura a circolare perchè ad esempio le luci sono spesso spente o comunque l’illuminazione non è sufficiente, c’è paura per atti di violenza che non riguardano solo gli immigrati, la situazione di degrado è più grande non riguarda solo la comunità di immigrati”.
Ma i residenti non hanno accolto positivamente neanche l’annuncio dell’arrivo dei politici. “Vuole venire Borghezio? Vuole venire Salvini? Venissero pure, cacceremo via anche loro. Noi non facciamo la guerra agli immigrati, facciamo la guerra alle istituzioni che non ci proteggono da chicchessia, stranieri o no”, hanno detto alcuni abitanti.
“I politici vengono e fanno vetrina, venissero che li cacciamo”, aggiunge una donna. “Dove erano prima? — si chiede un altro — Dove? Ora vengono qui a farsi pubblicità sulla nostra pelle. Li cacciamo, punto”.
“L’attenzione dei politici arriva solamente quando scoppia il caos, ma nessuno fa nulla per prevenirlo” — aggiunge un altro residente.
(da “La Repubblica”)
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