TRUMP ARRUOLA L’ITALIA IN FUNZIONE ANTIEUROPEA: SIAMO TORNATI AI PACCHETTI DI MARLBORO LANCIATI DAI LIBERATORI
IL CONTE TRAVICELLO IN CAMBIO DI DUE PACCHE SULLE SPALLE ACCETTA DI MANTENERE LE TRUPPE ITALIANE IN AFGHANISTAN, DI DARE IL VIA LIBERA AL TAP, DI COMPRARE GLI F35, DI SUBIRE I DAZI SUI PRODOTTI ITALIANI ESPORTATI NEGLI USA, DI CACCIARE PIU’ SOLDI PER LA NATO
Da stasera è ufficiale: l’Italia è diventato per Donald Trump il Paese di riferimento in Europa. L’interlocutore più affidabile, quello che sai che non alzerà mai la voce, che non porrà problemi, mica come la Merkel o Macron, e pure Theresa May.
Alla Casa Bianca, The Donald non ha salutato un alleato fedele. Di più: ha “adottato” un primo ministro, Giuseppe Conte, con il quale, come sottolineava il Washington Post alla vigilia del summit ( il primo di Conte alla Casa Bianca), si è manifestato un “allineamento spirituale”; allineamento tra due – Trump dixit- “outsider della politica”.
Dall’immigrazione alla Libia: per il presidente Usa l’Italia è un esempio da seguire.
Un modus operandi, in particolare quello sui confini, che l’Europa dovrebbe prendere ad esempio.
Così Trump ha accolto il premier italiano alla Casa Bianca lodando il “lavoro fantastico” che secondo il presidente Usa sta portando avanti.
In particolare, il tycoon si è detto “molto d’accordo con quello che state facendo sull’immigrazione legale e illegale” e con la “vostra gestione dei confini”. Una posizione “dura”, ha spiegato Trump facendo riferimento alla chiusura dei porti decisa dal governo M5S-Lega, che “molti altri Paesi in Europa dovrebbero seguire”.
E poi, tra sorrisi e calorose strette di mano, l’inquilino della Casa Bianca ha ringraziato Conte e spiegato che “siamo diventati amici durante gli incontri al G7 e nel corso di alcuni colloqui telefonici”. Poi è iniziato il faccia a faccia nello Studio Ovale, al quale erano presenti anche il Consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton, John Kelly, capo di gabinetto della Casa Bianca, e la portavoce Sarah Sanders.
Trump è prodigo di encomi ma non lo fa gratis.
All'”amico italiano” chiede contropartite concrete, impegni precisi.
Due in particolare: il mantenimento della presenza militare italiana in Afghanistan e l’assicurazione, questa meno scontata, sul completamento della Tap (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che dovrebbe passare per la Puglia e che Washington ritiene di grande importanza per spezzare la dipendenza europea da Mosca.
E poi, c’è un altro problema non da poco. Un problema da 31 miliardi di dollari: a tanto ammonta il deficit commerciale che l’Italia ha accumulato nei confronti degli Stati Uniti. The Donald non è uso fare sconti, ma, benevolmente, concede: “Lo risolveremo insieme”.
Con una aggiunta, però, molto significativa: “Abbiamo molto di cui parlare, che riguarda il commercio e il settore militare. Voi state ordinando aerei, molti aerei”, ha insistito Trump- Tradotto: dovete onorare fino in fondo la commessa degli F-35. Ma queste sono quisquilie, oggi, di fronte al reclutamento che Trump fa dell’Italia gialloverde nel campo “sovranista”.
Le dichiarazioni si rincorrono, si reiterano, ma ciò che più conta, quello che segna davvero un passaggio di status, da alleato ad arruolato, è l’atteggiamento che Trump manifesta verso l’amico italiano: protettivo, quello che un maestro concede all’allievo non i più dotato della classe ma di certo quello che non contesta, che non ha alzate di ingegno.
Ecco allora le “congratulazioni per la grande vittoria elettorale”: che Trump rivolge a colui, Conte, che l’inquilino della Casa Bianca chiama “il mio nuovo amico
E qui il cerchio si chiude. Perchè l’arruolamento dell’Italia nel “sovranismo internazionale” da parte di Trump fa piacere, e molto, anche all’altro sovranista capo che risiede a Mosca: Vladimir Putin.
Nel suo recente viaggio in Europa, The Donald ha umiliato l’Europa, bacchettato la Nato e poi, trasferendosi da Bruxelles a Helsinki, ha cementato il patto a due con il suo omologo russo.
Un patto che non esclude contrasti geopolitici o di affari, ma che si fonda su un nemico comune, esplicitato da Trump, “praticato” da Putin: l’Europa.
Da cancellare come entità politica.
Per far posto all'”internazionale sovranista”, della quale da oggi l’Italia fa parte.
C’è da vedere come la prenderanno a Berlino, Parigi, Madrid…
Ma questa è un’altra storia.
(da “Huffingtonpost”)
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