TRUMP NON CONDANNA APERTAMENTE I NAZISTI, PERSINO I REPUBBLICANI INDIGNATI
DOPO IL CRIMINALE ATTENTATO IN VIRGINIA LA VERGOGNA DI UN PRESIDENTE CHE HA PAURA DI PERDERE I CONSENSI DEGLI SCHIAVISTI CHE DOVREBBERO MARCIRE IN GALERA
Prima ha twittato, invitando a respingere l’odio e la violenza. Poi, parlando in tv, sempre riferendosi agli scontri di Charlottesville, ha detto che “l’odio e la divisione devono finire adesso. Dobbiamo unirci come americani nell’amore della nostra nazione, attraverso l’affetto degli uni verso gli altri”.
Ma questo non è bastato per evitare che una nuova bufera di polemiche si scagliasse contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, le cui parole sono ritenute troppo neutre contro i rappresentanti dell’estrema destra che ieri hanno dato vita a una manifestazione in Virginia, durante la quale si sono registrati scontri e violenze.
Una donna è morta, investita da un’auto che è volontariamente piombata sugli antirazzisti che protestavano contro il corteo, e molti sono gli arresti da parte della polizia.
Ma le critiche non si fermano qui: la frase “Apprezziamo la nostra storia”, pronunciata in serata dal presidente Usa, è stata letta come un messaggio in codice agli organizzatori del raduno.
Da più parti piovono accuse per il mancato riferimento diretto ai suprematisti bianchi, forti sostenitori del capo della Casa Bianca in campagna elettorale.
Decisamente più schierati l’ex presidente Usa, Barack Obama, e l’avversaria di Trump alle elezioni, Hillary Clinton.
“Nessuno – ha scritto Obama sui social- è nato odiando un’altra persona per il colore della sua pelle o per la religione. Le persone devono imparare a odiare e se possono imparare l’odio, possiamo insegnare loro l’amore. Perchè l’amore viene più naturale al cuore umano che il suo opposto”.
Ma sono numerosi anche i deputati repubblicani che non hanno apprezzato la posizione ambigua di un Trump sempre più isolato nel partito.
(da agenzie)
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