TRUZZU, LO «SCHIAFFO» DI CAGLIARI E I QUATTRO PUNTI DI DIFFERENZA DECISIVI CON LA COALIZIONE
PERCHÉ HA PERSO LE ELEZIONI IN SARDEGNA
Lo spettro del voto disgiunto avrà agitato i pensieri di Paolo Truzzu (e forse, navigando verso il continente, pure quelli di Giorgia Meloni). Evocato a più riprese in campagna elettorale si è materializzato alle urne. Anzi, smaterializzato: nelle circa cinquemila schede che mancano all’appello per il candidato di centrodestra.
Truzzu ha raccolto circa 327 mila voti (quando lo spoglio è a 1.822 sezioni su 1.844); le liste di centrodestra che lo sostengono, insieme, 333 mila. Tra il suo 45% e il 49 della coalizione ci sono quattro punti di differenza. Oltre cinquemila elettori sulla scheda hanno scelto una lista di centrodestra, ma hanno tracciato la X sul nome di un altro candidato presidente. Chi? Alessandra Todde, Renato Soru? Entrambi hanno preso più preferenze delle loro coalizioni. Ma sembra sia Todde ad aver beneficiato di più dai voti in libera uscita: per lei oltre 40 mila preferenze più della coalizione. La differenza per Mr. Tiscali è di oltre 8 mila voti.
Il vantaggio di Todde ovviamente non si spiega tutto con il voto disgiunto: a differenza di Truzzu, lei è stata capace di attrarre migliaia di preferenze di cittadini che hanno votato solo per lei.
«L’evidenza più netta di questa elezione è che c’è un candidato giusto e uno sbagliato», commenta Salvatore Vassallo, politologo, presidente dell’Istituto Cattaneo: «Meloni ha un problema, quello del reclutamento della classe dirigente».
Ma la mappa politica della Sardegna mostra anche una netta distinzione tra il voto delle città, dove vince il centrosinistra, e quello dei piccoli Comuni, dove è in vantaggio il centrodestra.
«Nei Comuni capoluogo Todde è in vantaggio anche di 10-15 punti, negli altri centri prevale invece Truzzu, di circa 5 punti», è quanto nota, a spoglio ancora in corso, Lorenzo Pregliasco, cofondatore di YouTrend .
Lo smacco di Cagliari. La città dove Truzzu è sindaco uscente adesso fa da traino al centrosinistra. Qui Todde arriva al 53% mentre il centrodestra si ferma sotto al 35. Cinque anni fa Truzzu aveva vinto al primo turno, oltre il 50%. Meno di un anno e mezzo fa, alle politiche, il centrodestra sfiorava il 40, con FdI oltre il 23. «Da un lato è uno smacco notevole perdere di quasi 20 punti nella città dove hai amministrato. Dall’altra parte è una città che, anche quando la Regione andò a destra, votava per Zedda», commenta Pregliasco. Di certo il dato di Cagliari sarà centrale, nei vertici di partito, nelle discussioni sul post voto.
(da La Stampa)
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