TSIPRAS RISCHIATUTTO: ELEZIONI SUBITO PER EMARGINARE LA MINORANZA INTERNA
“GLI ELETTORI GIUDICHINO IL PROGRAMMA DI SALVATAGGIO”
Non ha atteso nemmeno 24 ore dalla firma della Commissione Europea sul nuovo memorandum che accompagna il terzo piano di aiuti da 86 miliardi. Alexis Tsipras ha scelto di giocarsi il tutto per tutto, muovendosi d’anticipo e preferendo regolare i conti con la propria minoranza interna direttamente alle urne piuttosto che nell’aula del Parlamento, dove al momento il premier sembra avere perso la maggioranza: “Ho la coscienza a posto – ha detto il leader greco in un discorso alla nazione – in questi mesi ho combattuto per il mio popolo. Gli elettori – ha aggiunto – giudichino l’accordo di salvataggio”.
L’All-in giocato da Tsipras mette così Piattaforma di Sinistra, l’ala interna che si è opposta al premier in carica, doppiamente con le spalle al muro.
Costringendola, a meno di un congresso in extremis del partito, a scegliere, e in fretta, se restare all’interno riallineandosi però alla linea del capo del governo, o abbandonare la formazione politica.
E, in ogni caso, lasciandole poco tempo per organizzarsi.
“Syriza, il governo e soprattutto Alexis Tispras sono molto più popolari tra la gente che in Parlamento e questo verrà provato con il processo democratico”, ha sintetizzato l’esponente di Syriza e vicepresidente dell’Europarlamento Dimitris
Papadimoulis commentando la mossa del premier.
Un azzardo che espone però lo stesso Tsipras a più di un rischio.
Non solo per la possibilità di perdere pezzi per strada da qui al prossimo 20 settembre, data indicata da molti per il voto, ma anche e soprattutto perchè lo costringe a presentarsi alle urne con un programma ben diverso da quello con cui aveva trionfato alle elezioni di gennaio.
Non più il rottamatore della Troika, ma il ricostruttore della Grecia.
L’uomo che da una parte è riuscito a instradare il Paese in un nuovo piano di assistenza finanziaria che dovrebbe metterlo al riparo da nuovi rischi di default, ma che dall’altro per farlo ha dovuto per ben due volte tradire il mandato popolare ricevuto.
La prima volta sedendosi al tavolo con le Istituzioni e accettando un nuovo memorandum malgrado le proprie promesse elettorali, la seconda adeguandosi alle richieste dei creditori ribaltando completamente l’esito del referendum convocato a luglio proprio per respingere le misure della ex-Troika.
O con me o con chi? Con questo slogan il premier in carica sembra affacciarsi al voto. Chiedendo al popolo greco un incarico forte per uno Tsipras II che metta in atto gli impegni che il capo del governo ellenico ha dovuto sottoscrivere con l’Europa.
Un messaggio difficile da far digerire agli elettori e a cui si contrapporrebbe una strategia più di rottura, portata avanti dall’estrema destra e — in caso di scissione — dalla fuoriuscita Piattaforma di Sinistra, che lo stesso Tsipras potrebbe attaccare definendola fallimentare, così come fallimentare è stata la rigida posizione greca durante i quattro mesi del negoziato prima della rottura e del referendum.
Da parte loro, con una lunga campagna elettorale, gli oppositori di Tsipras avrebbero potuto facilmente far leva sull’immagine del premier che ha tradito le promesse fatte agli elettori.
Soprattutto in vista delle misure impopolari che leader di Syriza è chiamato ad implementare in vista della prima revisione del programma, uno degli “esami” periodici definiti dal memorandum per procedere con i nuovi esborsi.
Anche per questo Tsipras ha deciso di spingere il piede sull’acceleratore anticipando il voto alla metà di settembre.
Mettendo a rischio se stesso oggi pur di fare piazza pulita dei propri nemici interni domani.
(da “Huffingtonpost”)
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