VACCINI ANTI-COVID, LA LOMBARDIA FAVORISCE COME SEMPRE IL BUSINESS DEI PRIVATI: 15 EURO OGNI INIEZIONE E AFFARE FATTO
I GRANDI GRUPPI DELLA SANITA’ PRIVATA HANNO FIUTATO L’AFFARE E LA REGIONE FORNIRA’ LORO LE DOSI PER VACCINARE I LOMBARDI… L’ENNESIMA MARCHETTA SOVRANISTA ALLA SANITA’ PRIVATA
Regione Lombardia si prepara a coinvolgere la sanità privata nella campagna di vaccinazione anti-Covid per gli over 80.
Alle strutture accreditate e convenzionate è stata chiesta la disponibilità a partire dai primi giorni di marzo, ma sono ancora molti gli aspetti da definire, sia sul piano organizzativo, sia su quello economico.
Fare il vaccino contro il Coronavirus dai privati, infatti, non avrà costi diretti per i cittadini (è gratuito su tutto il territorio nazionale). Ma esattamente come accade per il vaccino anti-influenzale, si tratta di una prestazione che prima o poi il Pirellone, e dunque le finanze pubbliche, dovranno rimborsare.
Per l’anti-influenzale il rimborso è pari a circa 6 euro a vaccino, per quello anti-Covid una tariffa ancora non c’è.
Le stime che Open ha raccolto sulla cifra attesa dai privati, tuttavia, si aggirano attorno ai 12-15 euro per ogni singola dose, almeno per quanto riguarda il preparato di Pfizer. Dunque 24-30 euro totali, richiamo compreso.
Il Gruppo San Donato ha già fatto sapere che è pronto a partire il primo marzo con l’Ats di Milano. Regione Lombardia dovrà metterci le dosi e l’ordine di priorità per la somministrazione, il Gruppo gli spazi e il personale. Nessuna possibilità , quindi, di “saltare la fila”, viene assicurato. Anche se la tariffa per i rimborsi non è stata ancora pattuita, per il Gruppo l’importante è cominciare, poi si ragionerà di tutto il resto.
Al momento non si sa nemmeno quale sarà il tipo di vaccino che il Gruppo San Donato potrà somministrare: Pfizer o AstraZeneca? Anche questo dovrà deciderlo la Regione. E da questa scelta dipenderà la platea dei soggetti che potranno essere indirizzati nelle strutture del Gruppo. Al momento, in magazzino, non è presente alcuno stock.
Un’altra realtà in campo è l’Istituto Auxologico Italiano, che è anche uno degli hub regionali per lo stoccaggio dei vaccini Pfizer. La consegna delle fiale è gestita dal governo e da Regione Lombardia. Attualmente, nei freezer dell’Auxologico, un certo quantitativo di vaccino c’è. A partire da inizio gennaio è stato immunizzato quasi tutto il personale, amministrativi compresi, somministrando 4 mila dosi a 2 mila persone. «Ci è stato chiesto dall’Ats di Milano se eravamo disponibili a partecipare alla vaccinazione degli over 80», spiega a Open l’ingegner Stefano Rusconi, direttore operativo delle attività ambulatoriali dell’Istituto, «noi abbiamo detto subito di sì anche stavolta, per metterci a disposizione della collettività , ma dobbiamo ancora approfondire una serie di temi con l’Ats».
L’Istituto prevede di poter partire subito con cinque strutture: le tre presenti a Milano, quella di Meda e quella di Pioltello. Il punto, però, è che le regole d’ingaggio ancora non sono chiare: «Bisogna definire una tariffa, è inevitabile. Ma in noi prevale la volontà di metterci a disposizione del servizio sanitario, come abbiamo fatto con le degenze Covid all’ospedale San Luca di Milano». In quel caso la tariffa è stata definita e i rimborsi sono arrivati.
Un altro nodo da sciogliere riguarda le prenotazioni. L’ordine di priorità dei soggetti da vaccinare verrà messo a punto dalla Regione e sarà l’Ats a fissare gli appuntamenti. In che modo, però, ancora non si sa.
Anche il Gruppo Multimedica è stato contattato dall’Ats di Milano e ha dato la sua disponibilità a partire dal primo marzo per vaccinare gli over 80. «Abbiamo dato la nostra adesione», dice a Open la dottoressa Valeria Picchi, direttore operativo del Gruppo, «fino al 30 aprile per gli over 80, ma se la Regione ci chiederà di andare oltre per vaccinare anche altre categorie, noi siamo pronti».
(da Open)
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