VERSIONE UNO: “FLI, MEA CULPA DI FINI. MA IL PARTITO NON SI SCIOGLIE”
DOPO ORE DI DISCUSSIONE LA DIREZIONE HA DECISO CHE “FUTURO E LIBERTA” ANDRA’ AVANTI
C’è ancora un futuro per Fli.
Nonostante il flop elettorale del nuovo soggetto politico nato due anni fa per volontà di Gianfranco Fini (alla Camera, dove era alleato con la «Scelta civica» di Monti, Fli ha preso appena lo 0.46% e zero deputati), la Direzione del partito alla fine ha deciso di non staccare la spina a Fli.
Futuro e libertà dunque va avanti.
La notizia è arrivata dopo quattro ore di discussione e un dibattito aperto, nella mattinata di giovedì, dallo stesso Fini che si sarebbe comunque assunto tutte le responsabilità per il deludente exploit elettorale.
IL «MEA CULPA» DI FINI
«È inutile dare la colpa a Tizio e Caio, la responsabilità è mia», ha detto l’ex presidente della Camera – secondo quanto riferito da alcuni fonti – parlando ai dirigenti di Fli.
«Non servono capri espiatori, e puntare il dito su quest’uomo o su quello su questo o quell’errore organizzativo non basta a spiegare un risultato che è stato, alla fine, una catastrofe» ha detto Fini che poi avrebbe sottolineato di «non essere un uomo per tutte le stagioni».
UN NUOVO PROGETTO POLITICO –
Resta il nodo politico sul futuro di Fli, di fatto annientato dalla batosta elettorale che ha travolto il «terzo polo».
In direzione, volutamente, Fini non avrebbe presentato soluzioni già pronte ma avrebbe lanciato un messaggio per una seria riflessione: quale è il progetto politico con cui ripartire? E questo, poi, come e dove, visto che Fli è fuori dal Parlamento? .
«La Direzione di Futuro e libertà ha giudicato il risultato elettorale completamente negativo. Esso ha chiuso una fase ma non pone fine ad un impegno politico – ha precisato Fli in un comunicato diffuso nella serata di giovedì -Tutto dovrà essere rapidamente azzerato in termini organizzativi perchè la responsabilità dell’insuccesso, nobilmente assunta in prima persona dall’onorevole Fini, grava sul l’intera classe dirigente».
«I valori non negoziabili che furono alla base della nascita di Fli restano comunque validi – si legge ancora nel comunicato – ma dovranno essere interpretati con un nuovo e più ampio coinvolgimento di tutti coloro che in essi si riconoscono, quale che sia il voto che hanno espresso il 24 e 25 febbraio».
La direzione del partito spiega che si apre a questo punto «una stagione costituente di approfondimento culturale e programmatico, per disegnare il profilo di una destra repubblicana e legalitaria, costituzionale ed europea, che sappia parlare al cuore degli italiani».
Nelle prossime settimane sarà quindi avviato, «con tutte le forme partecipative possibili», un ampio confronto che si concluderà con una «Assemblea di fondazione che vedrà protagonista una nuova generazione e un nuovo gruppo dirigente».
(da “il Corriere della Sera“)
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